lunedì 29 settembre 2014

Libano. attentato terroristico

Nella notte di lunedì 23 giugno, un’autobomba è esplosa a Beirut, in un quartiere a maggioranza sciita situato nell’area sud della città. Un attentatore suicida ha lanciato il veicolo ad alta velocità contro un checkpoint presidiato dalla Forze di sicurezza libanesi, provocando la morte di una persona e il ferimento di altre 19 . 
Solo pochi giorni prima, a Dahr al-Baidar, nei pressi di un posto di blocco libanese sull’autostrada Beirut-Damasco, un altro attacco suicida ha causato un morto tra gli agenti di polizia. Il responsabile delle forze di sicurezza libanese nell'area, il Generale Abbas Ibrahim, probabile obiettivo degli attentatori, è rimasto illeso. Anche se non rivendicati, i due l’attentati potrebbero essere stati opera delle Brigate Abdullah Azzam, movimento salafita molto attivo nei campi profughi palestinesi.
Il fatto che l’attentato sia avvenuto a Beirut, in un quartiere roccaforte di Amal, movimento sciit! a alleato di Hezbollah e sostenitore del regime di Assad, potrebbe far temere una ripresa degli attacchi da parte dei gruppi salafiti contro la componente sciiita nel Paese dei Cedri. Il peggioramento della situazione di sicurezza in Libano è direttamente connesso agli sviluppi della crisi siriana. Infatti, i gruppi terroristici locali, in contatto con il network jihadista siriano, potrebbero essere utilizzati per colpire “in casa” le formazioni sciite impegnate nel supporto all’Esercito di Assad.


Fonte CESI Newsletters 151

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