Il 30 giugno scorso, in seguito alle operazioni di
ricerca dell’Esercito israeliano, sono stati rinvenuti nei pressi di Hebron i
corpi senza vita dei tre studenti israeliani rapiti il 12 giugno a Gush Etzion,
in Cisgiordania. Il ritrovamento degli adolescenti ha prodotto un’escalation
delle tensioni tra Hamas e il governo israeliano, che aveva da subito accusato
il movimento palestinese di essere dietro al rapimento. Nonostante i vertici di
Hamas abbiano dichiarato la loro estraneità all’accaduto, Israele ha lanciato
una serie di attacchi aerei diretti a colpire duramente l’organizzazione, dopo
che nelle scorse settimane aveva arrestato centinaia di suoi militanti.
Inoltre, l’uccisione dei tre studenti ha prodotto la reazione violenta anche
nella comunità dei coloni israeliani, come testimoniato dal rapimento e dall’uccisione,
il 2 giugno, di un 16enne palestinese nel distretto di Shuafat, ad est di
Gerusalemme.
Il comportamento assertivo di Tel Aviv, reso ancora
più duro dall’ostracismo verso il governo di unità nazionale dell’Autorità
Nazionale Palestinese (ANP) rappresentato dal patto tra Hamas e Fatah. Infatti,
non è da escludere che dietro le accuse di responsabilità israeliane, respinte
da Hamas, e alla base degli attacchi ci sia la volontà di Tel Aviv di
destabilizzare e delegittimare il patto di governo palestinese. Le difficoltà
di convivenza tra le due anime politiche dell’ANP sono emerse proprio in
occasione del rapimento degli adolescenti, quando Fatah si è dichiarata pronta
a collaborare con Tel Aviv mentre Hamas ha drasticamente respinto qualsiasi
proposta in tal senso.
La crescita delle tensioni tra miliziani palestinesi e
autorità di Tel Aviv si è manifestata anche all’interno della Striscia di Gaza,
quando. nella scorsa settimana, il territorio israeliano è stato oggetto di un
fitto lancio di razzi. In risposta, il Governo di Netanyahu ha schierato le
proprie truppe alle porte di Gaza, facendo aumentare il rischio di
un’operazione militare su larga scala. Qualora Hamas non riuscisse a impedire
ai gruppi militanti attivi nella Striscia di proseguire nel lancio di razzi, è
possibile immaginare il definitivo collasso della tregua stabilita tra
l’organizzazione islamista e le autorità israeliane nel novembre del 2012.Fonte CESI. News letteres 151
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