lunedì 29 settembre 2014

Israele: all'inizi della recrudescenza della tensione

Il 30 giugno scorso, in seguito alle operazioni di ricerca dell’Esercito israeliano, sono stati rinvenuti nei pressi di Hebron i corpi senza vita dei tre studenti israeliani rapiti il 12 giugno a Gush Etzion, in Cisgiordania. Il ritrovamento degli adolescenti ha prodotto un’escalation delle tensioni tra Hamas e il governo israeliano, che aveva da subito accusato il movimento palestinese di essere dietro al rapimento. Nonostante i vertici di Hamas abbiano dichiarato la loro estraneità all’accaduto, Israele ha lanciato una serie di attacchi aerei diretti a colpire duramente l’organizzazione, dopo che nelle scorse settimane aveva arrestato centinaia di suoi militanti. Inoltre, l’uccisione dei tre studenti ha prodotto la reazione violenta anche nella comunità dei coloni israeliani, come testimoniato dal rapimento e dall’uccisione, il 2 giugno, di un 16enne palestinese nel distretto di Shuafat, ad est di Gerusalemme.
Il comportamento assertivo di Tel Aviv, reso ancora più duro dall’ostracismo verso il governo di unità nazionale dell’Autorità Nazionale Palestinese (ANP) rappresentato dal patto tra Hamas e Fatah. Infatti, non è da escludere che dietro le accuse di responsabilità israeliane, respinte da Hamas, e alla base degli attacchi ci sia la volontà di Tel Aviv di destabilizzare e delegittimare il patto di governo palestinese. Le difficoltà di convivenza tra le due anime politiche dell’ANP sono emerse proprio in occasione del rapimento degli adolescenti, quando Fatah si è dichiarata pronta a collaborare con Tel Aviv mentre Hamas ha drasticamente respinto qualsiasi proposta in tal senso.
La crescita delle tensioni tra miliziani palestinesi e autorità di Tel Aviv si è manifestata anche all’interno della Striscia di Gaza, quando. nella scorsa settimana, il territorio israeliano è stato oggetto di un fitto lancio di razzi. In risposta, il Governo di Netanyahu ha schierato le proprie truppe alle porte di Gaza, facendo aumentare il rischio di un’operazione militare su larga scala. Qualora Hamas non riuscisse a impedire ai gruppi militanti attivi nella Striscia di proseguire nel lancio di razzi, è possibile immaginare il definitivo collasso della tregua stabilita tra l’organizzazione islamista e le autorità israeliane nel novembre del 2012.

Fonte CESI. News letteres 151

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