Nelle ultime settimane sono proseguiti gli scontri nella Provincia settentrionale di Saada tra Houthi e miliziani tribali sunniti.
Gli scontri scoppiati a Damaj tra studenti salafiti e militanti Houthi sembrano nascondere un conflitto di proporzioni maggiori, che coinvolgerebbe anche Iran e Arabia Saudita. Le violenze hanno avuto origine nella scuola coranica Dar al-Hadith, oggi uno dei maggiori centri della corrente salafita del sunnismo nella regione. Secondo gli Houthi, essa verrebbe sfruttata al fine di indottrinare e addestrare aspiranti jihadisti, col sostegno dall’Arabia Saudita: è infatti molto forte il legame tra Riyad e i salafiti di Damaj. L’Arabia Saudita non ha inoltre gradito la decisione presa dal governo centrale yemenita di integrare gli Houthi nel processo nazionale di dialogo in corso dallo scorso 18 marzo, vedendo in esso il pericolo di una definitiva legittimazione politica del gruppo e il conseguente rischi! o di garantire all’Iran la possibilità di esercitare una forte influenza nel nord dello Yemen , proprio a ridosso della frontiera con l’Arabia Saudita. Spinti da aspirazioni autonomiste, a partire dal 2004, gli Houthi hanno combattuto 6 conflitti contro il governo centrale. Nonostante anche l’intervento diretto delle Forze armate saudite nel 2010, il movimento non solo è riuscito a resistere alle varie offensive, ma ha acquisito sempre più forza legittimandosi agli occhi della popolazione locale.
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