sabato 15 marzo 2014

Arabia Saudita: I Fratelli Mussulmani come terroristi


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Venerdì 7 marzo, il Ministero degli Interni, guidato dal Principe Mohammed bin Nayef, ha designato i Fratelli Musulmani alla stregua di un gruppo terroristico. Già considerata illegale all’interno del Paese, la Fratellanza si aggiunge ora al “libro nero” del governo accanto ai gruppi di ispirazione qaedista come al-Nusra e ISIS (Stato Islamico d’Iraq e del Levante), implicati nella guerra civile siriana. La decisione è l’ultima misura adottata da Ryadh sia per scongiurare la diffusione di un’interpretazione dell’Islam diversa da quella statale, sia per impedire l’ascesa di una influente formazione sociale e politica nel Paese. Inoltre, la politica di contrasto a fenomeni giudicati come terroristici ha trovato ulteriore conferma nell’approvazione del decreto reale dello scorso 3 febbraio che sancisce la reclusione fino a 20 anni per tutti i cittadini colpevoli di aver combattuto con formazioni jihadiste all’estero. In quest! o modo, il governo ha cercato di porre un limite al numero di giovani sauditi che lasciano il Paese per unirsi ai tanti movimenti estremisti mondiali, in particolare quelli coinvolti nel conflitto siriano.
L’inasprimento della posizione saudita contro i Fratelli Musulmani si inserisce nel più ampio contesto della contrapposizione con il Qatar per la leadership nella regione del Golfo. Infatti, i finanziamenti qatarini alla Fratellanza sono stati tradizionalmente causa di forte tensione con l’Arabia Saudita che, al contrario, ha cercato di impedire il consolidarsi del movimento nella regione. Quest’azione decisa ha permesso all’Arabia Saudita di raccogliere i consensi delle altre monarchie del Consiglio di Cooperazione del Golfo (CCG) che considerano la politica estera del Qatar non in linea con i principi del CCG. A testimonianza di ciò, il 5 marzo, Arabia Saudita, Emirati Arabi Uniti e Bahrain hanno deciso di richiamare i loro ambasciatori di stanza a Doha.

Fonte CESI

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