mercoledì 2 dicembre 2015

Un quadro generale sullo Stato Islamico

di 
 Alessio Pecce

La nascita dello Stato Islamico nell'Iraq e nel Levante, oggi noto come Stato Islamico dell'Iraq e della Siria (ISIS) è databile al 29 giugno 2014, attraverso l'auto proclamazione del califfo  Abu Bakr-al Baghdadi. Attraverso un discorso, egli richiama i musulmani all'unione, per consolidare la difesa della Ummah, la quale è considerata l'unico rappresentante legittimo dell'islam contemporaneo. Le forze del califfato provengono da una branca dell'organizzazione terroristica al-Quaeda, con a capo l'emiro Abu Mussab al-Zarqawi, presso il quale al-Baghdadi ha prestato servizio fino al 2004, anno in cui al-Zarqawi è stato arrestato. L'elemento che più di tutti l'ISIS eredita da al-Quaeda è la violenza nei confronti della comunità sciita, oltre alla brutalità verso i nemici, declamata quasi sempre attraverso i media, con l'obiettivo di reclutare tanti più soggetti possibili. Mentre la differenza sostanziale tra le due organizzazioni risiede nel fatto che mentre al-Quaeda chiedeva la cacciata delle basi statunitensi dall'Arabia Saudita, cercando di riprendersi quello stato, l'ISIS avanza pretese maggiori, come ad esempio porre fine al coinvolgimento occidentale e russo nei territori dello Sham, per formare un nuovo stato, laddove un tempo esisteva l'antico califfato, la Mesopotamia. Inoltre occorre sottolineare come al-Quaeda si muovesse in un contesto geopolitico in cui gli Stati erano strategicamente/politicamente forti, a differenza di oggi in cui  lo stato islamico approfitta della loro fragilità interna, privi ormai di qualsiasi controllo. Alla morte di Osama bin Laden molti fondamentalisti si sono trovati, di colpo, privi di qualsiasi riferimento religioso e dottrinale e l'emergere dello stato islamico è stato il punto  di legame, grazie al quale è stato possibile il riavvicinamento ideologico/religioso dei vecchi fondamentalisti. Innanzitutto l'ISIS prende spunto dalle antiche tradizioni islamiche, riconducendo l'organizzazione sotto una figura carismatica e il califfo al-Baghdadi, nonostante non abbia ottenuto alcun riconoscimento formale dalle alte cariche del mondo musulmano, si è procurato un'elevata risonanza, oltre alle motivazioni citate poc'anzi, a causa del suo atteggiamento di spaccatura che ne hanno comportato il riconoscimento della leadership. A differenza di altri gruppi terroristici, l'ISIS presenta delle novità sotto vari aspetti:
                  Politico: la selezione del califfato nelle terre comprese tra Siria, Iraq, Giordania, Cipro, Israele e Libano richiama l'antico Islam con capitale Damasco;
                  Ideologico: si giustifica la guerra contro le minoranze religiose in nome di una giustizia suprema, giustificando così le violenze costantemente praticate;
                  Politico: il califfato ha prescritto un rigido controllo sulle zone comprese tra Iraq e Siria, ricavando da essa le risorse naturali e finanziarie;
                  Militare: l'organizzazione terroristica è composta da mujaheddin provenienti anche dall'occidente, in grado di scontrarsi contro gli eserciti regolari, e non solo;
                  Sociale: formazione di programmi scolastici, riforme sanitarie e l'istituzione di un corpo di Polizia Islamico, oltre alla creazione di un giornale di propaganda, “Dabiq”, in grado di diffondere le notizie via web.
Le decapitazioni registrate, invece non rappresentano una novità, poiché questa modalità di terrorizzare l'opinione pubblica è stata eseguita in passato anche da al-Quaeda, nei confronti delle forze americane durante l'invasione dell'Iraq. Oltre al grande sviluppo mediatico a livello internazionale, prontamente studiato, l'ISIS è il gruppo terroristico più ricco al mondo e secondo alcune stime, il suo patrimonio ammonterebbe a circa due miliardi di dollari, grazie anche al controllo dei pozzi petroliferi tra la Siria e l'Iraq. Uno degli artefici di questa organizzazione terroristica è il suo sedicente califfo al-Baghdadi, nato nel 1971 a Samarra, antica città dell'Iraq, appartenente al governatorato di Baghdad. I suoi studi lo portano a conseguire un dottorato di studi islamici e dal 1996 al 2000 risiede in Afghanistan dove in seguito è rinchiuso nel carcere militare americano di Camp Bucca, in Iraq e rilasciato dopo la sua chiusura del 2009.
L'ISIS dispone di molte armi da combattimento provenienti dal vecchio arsenale jugoslavo, le quali sono state tolte all'esercito iracheno, da sempre in buoni rapporti con la Jugoslavia socialista e federale e in passato accusata di equipaggiare Baghdad di armamenti chimici e missilistici. Come accaduto in passato, l'Iraq si rifornisce di armi dalla Jugoslavia grazie soprattutto all'odierna confusione e l'ISIS è quindi in grado di usufruire del bacino balcanico come mezzo di potenziamento armamentario. Le armi fanno da sfondo all'obiettivo dei terroristi, i quali attraverso la psicologia del terrore, e quindi attraverso la divulgazione delle immagini, cercano di evidenziare la loro presenza come chiave di volta che porta alla paura e all'insicurezza globale.
2 dicembre 2015 
Alessio Pecce
 (alessio-p89@libero.it)


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