Blog di sviluppo per l'approfondimento della Geografia Politica ed Economica attraverso immagini, cartine, grafici e note.Atlante Geografico Statistico Capacità dello Stato.Parametrazione a 100 riferito al Medio Oriente. Spazio esterno del CESVAM - Istituto del Nastro Azzurro. (info:centrostudicesvam@istitutonastroazzurro.org)
giovedì 30 dicembre 2021
lunedì 20 dicembre 2021
L'Atlante delle guerre e dei conflitti del Mondo
L'Atlante è Presente nella Biblioteca del CESVAM (www.istitutodelnastroazzurro.org)
Info: www.atlanteguerra.it
giovedì 9 dicembre 2021
Il ricordo di una rivoluzione utopistica: le primavere arabe
581 A DIECI ANNI DALLE PRIMAVERE ARABE
Giovanni Sale S.I.
Da: CIVILTA'
CATTOLICA, 19/Giu – 3/Lug /2021 n° 4104
lunedì 29 novembre 2021
Il termine di una politica di destra
275 ISRAELE DOPO
NETANYAHU Medio Oriente
David
Neuhaus S.I.
venerdì 19 novembre 2021
La polveriera mediorientale Israele-Gaza
464 IL CONFLITTO
ISRAELE-STRISCIA DI GAZA
David
Neuhaus S.I.
Sebbene il
divampare della violenza non sorprenda coloro che vivono nel cuore di quella
piaga non curata che è Israele-Palestina, questa volta l'intensità della
violenza è stata notevole. Gerusalemme è di nuovo al centro della lotta tra
ebrei israeliani e palestinesi. Gran parte del mondo sta a guardare, esprimendo
condanne della violenza che in fondo rimangono inefficaci. Chi si adopera per
far tacere le armi fa affidamento sulla stanchezza. In definitiva, l'obiettivo
rimane “ristabilire la calma”, in modo che la vita possa continuare. Tuttavia,
quando questo avverrà, per la maggiore parte dei palestinesi, si tratterà
ancora di una vita sotto occupazione o all'ombra della discriminazione, e per
la maggiore parte degli israeliani di una vita condotta nel timore di
rappresaglie e violenze. Quando sorgerà un giorno che ci porterà oltre le
violenza, la repressione, l'odio?
Da: CIVILTA'
CATTOLICA, 6/19 Giu/2021 n° 4103
mercoledì 10 novembre 2021
Geografia del Terrorismo. Medio Oriente. Glossario dei termini Ebraici
Da. Carlo Pannella Il LIbro Nero dei regimi Islamici 1914/2006. Oppressione Fondamentalismo, Terrore
Il volume è disponibile presso la emeroteca/biblioteca del CESVAM
domenica 31 ottobre 2021
Geografia del Terrorismo Fonti
martedì 19 ottobre 2021
Geografia del Terrorismo. Medio Oriente Glossario dei termini arabi II Parte
Da. Carlo Pannella Il LIbro Nero dei regimi Islamici 1914/2006. Oppressione Fondamentalismo, Terrore
Il volume è disponibile presso la emeroteca/biblioteca del CESVAM
sabato 9 ottobre 2021
Geografia del Terrorismo. Medio Oriente Glossario dei termini arabi I parte
Da. Carlo Pannella Il LIbro Nero dei regimi Islamici 1914/2006. Oppressione Fondamentalismo, Terrore
Il volume è disponibile presso la emeroteca/biblioteca del CESVAM
giovedì 30 settembre 2021
Yemen, guerra sempre aperta
Almeno trenta combattenti filogovernativi sono morti e 56 sono stati feriti il 29 agosto scorso in un attacco con droni e missili contro la base aerea di Al Anad a 60 chilometri da Aden. L'attacco è stato attribuito a ribelli huithi che controllano la capitale Sanaa. Ghi Huithi non hanno commentato ma in passato avevano già attaccato la base di Al Anad.
lunedì 20 settembre 2021
L'Impegno dell'Italia in LIbano Esercitazione Resilient Link III 2021
Dal sito dello Stato maggiore Difesa:
Si è conclusa oggi presso la base “Green Hill” di Naqoura, nel Libano meridionale, l’esercitazione multinazionale interforze Resilient Link III – 2021, che ha visto impegnati per due giorni i Posti Comando Avanzati – Forward Command Post (FwCP) dei contingenti militari di UNIFIL.
Il Contingente Nazionale Italiano sotto il comando della Brigata Aeromobile Friuli, responsabile del Sector West di UNIFIL, ha partecipato con il proprio Forward Command Post alla complessa esercitazione. L’HQ Support Unit su base battaglione “Pordoi” del 2° Reggimento Trasmissioni Alpino di Bolzano ha enucleato il FwCP completo di assetto di Force Protection e componente logistica di supporto necessaria.
L’esercitazione ha visto per la prima volta dispiegati tutti i FwCP di UNIFIL. Oltre a quello italiano erano schierati anche quelli enucleati dal comando di UNIFIL, dal comando di Sector Est su base spagnola, dalla Force Command Reserve su base francese e dalla Maritime Task Force su base tedesca.
L'esercitazione ha lo scopo di verificare l’efficacia delle procedure di prontezza operativa, la velocita’ nel creare una capacità di backup Communication and Information System (CIS) nell'Area di Responsabilità (AOR) e di controllare le capacita’ operative sia del personale preposto alle comunicazione che dei materiali tecnici, si è sviluppata attraverso l’impiego di sistemi di comunicazione satellitari, radio HF e VHF, PC campali e sistemi di supporto tecnico per la realizzazione di rete telefoniche, maglie radio e piu’ reti data finalizzate alle connessini tra i FwCPs, le unita’ schierate e anche con la Madrepatria.
La capacita’ di dispiegare rapidamente sul terreno una struttura di comando e controllo in grado di utilizzare un network di comunicazione multilivello rende il contingente italiano in grado di contribuire al mantenimento del cessate il fuoco che è uno dei compiti impliciti assegnati a UNIFILnel rispetto della risoluzione 1701 del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite.
venerdì 10 settembre 2021
Baghdad è lo specchi del declino del paese. verso un altro Afganistan?
Il centro della capitale irachena un tempo elegante e pieno di vita oggi è segnato dalla povertà e dalla violenza. A quasi venti anni dalla occupazione statunitense la città sembra ancora in guerra.
L'Irak a 18 anni dalla invasione statunitense sembra ancora in guerra Nabil Salih, giornalista indipendente di Bagdat in un articlo su l'Internazionale n. 1425 del 3 settembre 2023 conclude con questa triste nota " "... Sono passati 18 anni eppure Bagdad sembra ancora di stare in guerra. Gli elicotteri militari rombano sopra i poveri vicoli dove i giovani sono destinati a vivere un'esistenza miserabile, ad uscire di casa in cerca di lavoro per tornarci in una bara ad avere i loro ritratti appesi nei salotti in cui anziane donne siedono in silenzio immerse in un lutto inconsolabile".
Occore meditare su tutto questo, se non si vuole vedere in Irak un altra soluzione tipo Afganistan. Gli analisti della politica internazionale degli Stati uniti dovrebbero o consigliare ai responsabili di tenere presente questi dati, per non perdere ulteriore credibilità.
martedì 31 agosto 2021
Israele non ha i suoi confini sicuri
Quaranta palestinesi sono stati feriti il 21 agosto negli scontri con i soldati israeliani alla frontiera tra la Striscia di Gaza e Israele. Un uomo di 32 anni poi è morto. Anche un soldato israelinao è stato ferito. Centinaia di persone stavano protestando contro il blocco israeliano quando alcune hanno cercato di saltare la barriera i soldati hanno sparato. Due giorni dopo l'aviazione israeliana ha condotto un raid nella Striscia in risposta ad un lancio di palloni incendiari verso Israele. Un palestinese di 15 anni è stato ucciso in una operazione israelian nel campo profughi di Balata a Nablus in Cisgiordania.
Israele non ha i suoi confini sicuri.
Fonte: L'Internazionale 1424 del 27 agosto 2021.
venerdì 20 agosto 2021
Libano. Terrorismo genera rabbia e tristezza..
Nella notte tra il 154 ed il 15 agosto un'autocisterna è esplosa nella regione di Akkar nel nord del libano uccidendo 25 persone e ferendone ottanta tra la folla accorsa a procurarsi il carburante . Le cause dell'incidente non sono chiare Il giorno dopo decine di manifestanti hanno attaccato la casa di Najib Mijati che il 26 luglio ha ricevuto l'incarico di premier chiedendo le sue dimissioni. L'atmosfera in Libano in particolare nelle regione di Akkar una delle più povere del paese è piena di rabbia e tristezza.
Fonte. L'internazionale n. 1423 del 20 agosto 201
L'Internazionale è presente nella Emeroteca del CESVAM (www.istitutodelnastroazzurro.org)
martedì 10 agosto 2021
sabato 31 luglio 2021
Iraq: una lunga transizione politica
La presenza dei cristiani in Iraq è minoritaria, anche se importante. L'Ira ha il 95% di mussulmani. Il paese sta attraversando una lunga trannsazione politica . LO stato iracheno dopo lunghi anni di sanguinosi conflitti cerca una sua normalizzazione dal punto di vista politic economico e sociale
Articolo di Giovanni Sale, S.I:, in La Civiltà Cattolica 20 febbraio 6 marzo, n. 4096 anno 172
La Civiltà Cattolica è presente nella meroteca del CESVA - (www.istitutodelnastroazzurro.org)
martedì 20 luglio 2021
Le 10 mappe che spiegano il mondo
Tim Marschall ha preparato questo
volume che The evening Star lo ha definito uno dei più bei libri di
geopolitica, con prefazione di Sir John Scarlett e traduzione di Roberto
Merlini, ha i tipi di Garzanti, Miano 2015. Il volume dedica un importate capitolo al Medio Oriente.
sabato 10 luglio 2021
L'Italia in LIbano: La missione UNIFIL
Dal Sito dello Stato Maggiopre Difesa:
Prima della crisi di luglio/agosto 2006 la missione delle forze UNIFIL era quella di verificare il ritiro delle truppe israeliane dal Libano, assistere il Governo libanese nel ristabilire la propria autorità nell'area ripristinando così la sicurezza e la stabilità internazionale.
Con la Risoluzione 1701 dell'11 agosto 2006 il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite ha previsto il potenziamento del contingente militare di UNIFIL con lo scopo di:
- monitorare la cessazione delle ostilità (permanente);
- accompagnare e sostenere le Lebanese Armed Forces (LAF) nel loro rischieramento nel Sud del paese, comprendendo la Blue Line, non appena Israele ritira le sue Forze Armate dal Libano;
- coordinare il ritiro delle IDF dai territori libanesi occupati ed il ridispiegamento delle LAF negli stessi territori una volta lasciati liberi dagli israeliani;
- estendere la propria assistenza per aiutare ad assicurare un corridoio umanitario alla popolazione civile ed ai volontari nonchè assicurare il rientro in sicurezza degli sfollati;
- assistere le LAF nel progredire verso la stabilizzazione delle aree:
- pieno rispetto della Blue Line (anche Israele);
- prevenire la ripresa delle ostilità, mantenendo tra la Blue Line e il fiume Litani una area cuscinetto libera da personale armato, assetti ed armamenti che non siano quelli del Governo libanese e di UNIFIL;
- mettere in atto i rilevanti provvedimenti degli accordi di TAIF, e della Risoluzione 1559 (2004) e 1680 (2006), che impongono il disarmo di tutti i gruppi armati in Libano;
- nessuna arma o autorità che non sia dello Stato libanese;
- nessuna forza straniera in Libano senza il consenso del Governo;
- nessun commercio o rifornimento di armi e connessi materiali al Libano tranne quelli autorizzati dal Governo;
- consegna all'ONU di tutte le carte/mappe contenenti lo schieramento delle mine in Libano (Israele);
- intraprendere tutte le necessarie azioni nelle aree di schieramento delle sue forze e, per quanto nelle proprie possibilità, assicurare che la sua area di operazioni non sia utilizzata per azioni ostili di ogni tipo. Reagire con la forza a tentativi di impedire l'assolvimento del proprio compito sotto il mandato del Consiglio di Sicurezza, per proteggere il personale ONU, le infrastrutture, le installazioni e gli equipaggiamenti, per garantire la sicurezza e la libertà di movimento del personale dell'ONU e delle organizzazioni umanitarie, e senza pregiudizi verso la responsabilità del Governo del Libano, per proteggere i civili da imminenti minacce di violenza fisica.
Attualmente UNIFIL continua a monitorare il rispetto del cessate il fuoco ed il rispetto della Blue Line. Le attività operative attualmente svolte da UNIFIL consistono in:
- osservazione da posti fissi;
- condotta di pattuglie (diurne e notturne);
- realizzazione di check-points;
- collegamento con le Forze Armate libanesi;
- pattugliamento marittimo.
mercoledì 30 giugno 2021
sabato 19 giugno 2021
A dieci anni dalle Primavere Arabe
Sono passati 10 anni dalle primavere arabe del 2021. Queste rivolte pacifiche avevano acceso la speranza di un rinnovamento politico e sociale del mondo arabo. Si erano diffuse in modo spontaneo e veloce in molti Paesi del Medio oriente, ma soltanto in Tunisia hanno conseguito risultati apprezzabili, instaurando un ordinamento democratico, sebbene siano rimasti molti elementi di fragilità. Invece in altri casi si è tornati sotto il controllo di regimi autoritari mentre lo Yemen la LIbia la Siria sono precipitati in conflitti tribali e nella guerra civile. In questo ultimi mesi, in molti paesi arabi le piazze si sono nuovamente mobilitare chiedendo importanti riforme economiche e sociali, cioè più libertà e più lavoro. La pandemia ha bloccato ogni cosa, ma i problemi rimangono anzi si sono ulteriormente aggravati
Articolo di Giovanni Sale, S.I., in La Civiltà Cattolica n. 4104 del 19 giugno/3 luglio 2021 anno 172 pag. 581
Questo numero di Civiltà Cattolica è presso La Emeroteca del CESVAM
mercoledì 9 giugno 2021
Nagorno-Karabakt: 100 anni di conflitto. Genesi e retroterra storico
Uno dei conflitti a bassa intensità, raffreddati sembra avviarsi ad una qualche soluzione. Il 20 novembre 2020 Armenia e Azerbaigian hanno sottoscritto un accordo per mettere fine ai combattimenti nel Nagorno-Karabakh. In seguito alla guerra avvenuta negli anni 1992-1994 gli armeni avevano acquisito il controllo di quella regionee di alcuni territori circostanti che la parte azerbaigiana non ha riconosciuto Da allora il cessate il fuoco è continuato sempre con qualche incidente fino agli eventi del 2020 quando la leaderchip azera ha cercato con il sostegno turco di riottenere il controllo della regione. Nell'articolo citato vengono presentati la genesi di tale conflitto ed il suo retroterra storico.
Wladimir Pochkow S.I., Nagorno-Karabakt: 100 anni di conflitto. in La Civiltà Cattolica. n. 4090, 21 novembre/5dicembre 2020, quindicinale anno 171, pag384.
La Rivista La Civiltà Cattolica è su carta presso la Emeroteca del CESVAM, Roma Piazza Galeno 1.
venerdì 28 maggio 2021
Rivista QUADERNI n. 4 del 2020 Ottobre - Dicembre 2020. 18° della Serie
.Dall’Editoriale del Presidente Nazionale:
Questo
numero speciale dei Quaderni è dedicato al Valore Militare nella Provincia di
Arezzo, un Valore presente in tutti i momenti salienti della nostra storia
patria, dal Risorgimento alla Grande Guerra, dal 2° Conflitto Mondiale alla
Resistenza, come testimoniato dalle numerose decorazioni collettive e individuali
nel corso degli anni. Un territorio che ha subito in particolare le terribili
rappresaglie naziste dopo l’8 settembre 1943 di Bucine e Civitella Val di
Chiana, le cui vittime sono state ricordate nel corso della Giornata del
Decorato 2017 che l’Istituto ha celebrato ad Arezzo. Torneremo a fine ottobre
nella
Città toscana, per celebrare il XXXI Congresso Nazionale; sarà l’occasione per
rendere un doveroso omaggio al Gonfalone che si fregia della massina
decorazione al Valor Militare e ricordare, nel Centenario della traslazione del
Milite Ignoto, il passaggio del convoglio che ne portò la salma da Aquileia a
Roma.
La
pubblicazione é frutto della collaborazione tra la Federazione di Arezzo e il
CeSVaM e costituisce inoltre un importante materiale di studio per il Master di
1° livello in Storia Militare Contemporanea 1796-1969 che viene tenuto
all’Università Telematica Nicolò Cusano in partnership con il nostro Istituto.
E’
la prima del suo genere e mi auguro possa essere un esempio per le altre
Federazioni a seguirne l’esempio. Vengono infine riportate le copertine dei
primi 18 numeri dei Quaderni e dei 12 volumi del Dizionario Minimo della Grande
Guerra.
Il n. 4 del 2020, 18° della Rivista, riporta a complemento del contributo della
Federazione di Arezzo, Le Schede dei Volumi del Dizionario Minimo della Grande
Guerra e le consuete rubriche della Rivista.
Info: quaderni.cesvam@istitutonastroazzurro.org
Questo numero della
Rivista può essere chiesto direttamente alla Federazione di Arezzo (
federazione.arezzo@istitutonastroazzurro.org)
lunedì 17 maggio 2021
Medio Evo. L'Anatolia regione indpendente
La Carta mostra l'Anatolia in epoca medioevale. Una eventuale costituzione del Kurdistan con l'Anatolia Turca significa la scomparsa della Turchia nata dal Trattato di Sevre nel 1924 all'indomani della dissoluzione dell'Impero ottomano.
sabato 8 maggio 2021
La Turchia di Erdogan
Fino alla rivolta di Gezi Parki del maggio 2013, la Turchia era considerata in Europa l'unico Paese islamico realmente democratico.Il modo violento con cui fu domata la sollevazione e l'indisponibilità del Governo ad ascoltare le ragioni dei rivoltosi sostenuti da ampi settori del mondo giovanile e degli intellettuali sembravano però dare ragione a quelli che da alcuni anni andavano ripetendo che il regime erdoganiano stava scivolando verso forme di autoritarismo e di personalismo non più tollerabili. L'articolo che è apparso sulla Civiltà Cattolica a firma di Giovanni Sale tratta della presenza della Turchia nel complicato scacchiere mediorientale e del suo nuovo allineamento strategico con la Russia di Putin.
Giovanni Sale,.S.I., La Turchia di Erdogan, in La Civiltà Cattolica, Anno 168, 28 gennaio/11 Febbraio 2017, n. 3999
La Rivista citata è presente su carta nella Emeroteca del CESVAM, Roma, Piazza Galeno 1.
venerdì 30 aprile 2021
Fonti di Carattere Generale.
Si indica come fonte accreditata nella Newsletter che la Rivista settimanale L'Internazionale mette a disposizione. Riporta nello specifico le notizie dell Medio Oriente. In pratica solo la estensione della Pagina Africa e Medio oriente che detta Rivista riporta nei suoi numeri.
L'indirizzo per il Medio oriente è: (intern.az/1CWM).
Per ricerche e stesura di tesi questa fonte appare quanto mai idonea ed esaustiva.
la Rivista Internazionale è disponibile su carta presso la Emeroteca del CESVAM - Centro Studi sul Valore Militare, dell'Istituto del Nastro Azzurro (www.istitutodelnastroazzurro.org) Roma Piazza Galeno 1
martedì 20 aprile 2021
Tema di Tesi. Iraq. La situazione dei Cristiani.
Tema di Tesi. La situazione dei cristiani in Iraq. Identificazione delle comunità cristiane in Iraq, loro consistenza. Loro storia e situazione attuale. Rapporti con le altre confessioni. Rapporti con ilpotere politico. Prospettive.
Master in Politica Militare Comparata Moduli 1 e 2. (www.unicusano.it/master)
venerdì 9 aprile 2021
La situazione dei cristiani in Iraq
La visita di Papa Francesco in Iraq (5-8 marzo 2021) riporterà certamente l'attenzione dei cristiani di tutto il mondo e della stessa comunità internazionale il tema della sopravvivenza delle comunità cristiane nelle regioni mediorientali: esse, a causa delle guerre, dei conflitti tribali e della povertà , rischiano di scomparire per sempre. Prima del 2003 c'erano in Iraq oltre 1.300.000 cristiani; oggi ne sono rimasti meno di 300.000. La violenza settaria e la mancanza di lavoro e la tutela dei diritti fondamentali hanno spinto in questi ultimi tempi molti cristiani alla fuga ed alla diaspora, sebbene come mostra l'articolo che si cita a seguito lo "svuotamento" del Medio oriente dei suoi abitanti cristiani sia in atto da più di mezzo secolo.
Giovanni Sale, S.I., La situazione dei Cristiani in Iraq, in La Civiltà Cattolica, N.4097, 6 20 marzo 2021, Quindicinale, Anno 172, pag. 425
La Rivista La Civiltà Cattolica è disponibile presso la Emeroteca del CESVAM, Piazza Galeno 1 Roma
martedì 30 marzo 2021
2 La struttura organizzativa di Hezbollah: gerarchia, ruoli e i militanti
SALVATORE LI CAUSI*
Hezbollah nato come
movimento religioso di ribellione, ha operato
come “gruppo paramilitare” durante la guerra civile, ma la sua
leadership non ha una struttura organizzativa paragonabile a quella di altri
partiti occidentali o islamici tradizionali.
Hezbollah è un‟organizzazione altamente
gerarchizzata e ramificata”; le sue attività ed i suoi obiettivi vengono
pianificati in Libano, con l’appoggio di esperti iraniani che interagiscono
direttamente col vertice, soprattutto per quanto concerne il settore
commerciale, che interessi internazionali molto vari e diffusi.
I membri appartenenti al movimento,
inizialmente non ricoprivano incarichi specifici di responsabilità, dato che il
movimento non era ufficialmente riconosciuta.
Il ricercatore svedese ed esperto di
Hezbollah, Magnus Ranstorp, durante i suoi studi riguardanti il
movimento sciita, ha dimostrato il contrario.
Hezbollah ha effettivamente avuto, fin dall’inizio, un’organizzazione formale
gerarchica, in linea con i principi della dottrina della “Velayat-e faqih”, ossia “l’autorità universale del giurisperito”.
Secondo la dottrina Velayat-e faqih, ideata dall’Ayatollah
Khomeini, il giurista musulmano che ha raggiunto il livello massimo di
conoscenza della shari’a (ijtihad) può sovrintendere a qualsiasi
interpretazione della legge islamica, rendendola vincolante.
Quindi il potere è gestito dai leader
religiosi, le cui decisioni sono trasferite agli ulema, nella scala gerarchica.
Essa è composta da un vertice diplomatico che
rappresenta la centralità del potere decisionale ed ha il compito di deliberare
sulla scelta dei mezzi per ottenere gli scopi che si prefigge composto da
centri gerarchici da esso dipendenti (quadri) e da cellule operative, civili e
militari, che svolgono le attività programmate dal vertice.
Più ci si separa dai vertici, più si nota una crescente
autonomia “ gestionale”. Ovvero disponendo di una
sorta di libertà auto-gestionale, la cellula ha facoltà, nella porzione di
territorio assegnatale,di muoversi nei modi e nei tempi che ritiene opportuni,
conservando una serie di disposizioni
sul come agire a seconda di ogni situazione.
L’addestramento, o la formazione, che la cellula riceve (sia
civile o militare) è così elevato che i responsabili delle operazioni non
temono di lasciare ai loro sottoposti piena libertà di movimento; a tutto ciò l’elevato
livello di motivazione dei militanti, che li spinge a comportarsi sempre in
modo leale e professionale anche in situazioni critiche.
L’ampia capacità di movimento sul territorio, che questo avviene
essenzialmente per tre motivi :
➢
il primo è che Hezbollah applica una teoria che
potremmo definire a “coda di lucertola”, ovvero qualora una sua parte venga
mozzata in seguito ad eventi bellici o subendo un attentato, essa è
immediatamente in grado di provvedere alla sostituzione nonché di fare in modo che
la parte rimanente della cellula colpita possa continuare ad operare
autonomamente senza attendere istruzioni e, nel caso di cellula militare,
rinforzi. Le sue squadre sono in grado di riprendere l‟assetto operativo e il
controllo del territorio in tempi molto brevi.
➢
La seconda è che la guerra con Israele si sta
sempre di più combattendo sul piano tecnologico ed in particolare sul settore
strategico delle comunicazioni e dei collegamenti; ovvero minore è il numero di
contatti con il vertice, minore è la possibilità di essere intercettati ed
identificati e quindi colpiti con incursioni aeree nel caso di truppe militari
o di rendere noti i propri traffici, alcuni dei quali illeciti, procurandone
l‟interruzione, nelle zone di attività non libanesi quali il sud America e
l‟Africa, soprattutto centro occidentale, per quanto riguarda le cellule non
militari.
➢
Il terzo è che questo distacco netto
del vertice dai settori dei quadri intermedi e inferiori (la base) ha anche un
effetto sulla psicologia dei combattenti; il fatto che tutta l‟organizzazione
si basi su ranghi ravvicinati fa apparire il vertice, inarrivabile e quasi
impercettibile per i più, una sorta di livello ultraterreno, autorevole ed
autoritario, al quale si deve cieca obbedienza quasi fosse un oracolo.
Da questo meccanismo si evidenzia una fedeltà basata sul
timore “rispettoso” oltre che sulle convinzioni personali. Lo sviluppo della
carriera all’interno del movimento segue criteri meritocratici e abbastanza trasparenti basati
sull’anzianità, il vertice assoluto, anche perché tra i suoi membri non sono
mancati uomini che discendevano direttamente dal profeta Muhammad, quali per
altro lo stesso Hasan Nasrallah.
L’organo direttivo più alto di Hezbollah è il Majlis
al-Shura (Consiglio Consultivo), composto da circa 15-17 membri, in gran
parte appartenenti al clero sciita, elegge il Segretario Generale che ha la
responsabilità della politica interna ed assegna i compiti agli altri membri.
Dal 1992 è sotto la guida del segretario generale Hasan Nasrallah con il compito di supervisore, responsabile
della guida e dell’amministrazione, coordinatore tra i membri del Consiglio e i
capi delle varie assemblee. La Shura ha il compito di gestire
l’amministrazione, le strategie generali e la definizione delle politiche del
partito. L’apparato è costituito soprattutto da religiosi. Nasrallah è anche
presidente del Consiglio per la Jihad, il corpo militare decisionale
dell'organizzazione gerarchicamente al di sotto del Consiglio Consultivo.
Nasrallah detiene sia
il potere politico che militare, in tal modo l’organizzazione non è soggetta a
pericolose e profonde divisioni interne.
Il Consiglio Consultivo ha legami formali con la Guida
Suprema dell'Iran e con i Guardiani della Rivoluzione iraniana.
Il consiglio Centrale elegge la Shura, dalla quale dipendono
le cinque Assemblee e l’Apparato di Sicurezza e Militare.
L’attuale governo del partito è stato eletto e/o confermato
durante la 7° Conferenza Generale (la stessa che vide l’emanazione del nuovo
statuto), che per altro ha anche leggermente modificato gli assetti militari in
funzione dell’allora imminente operazione “piombo fuso” del 2009,
dell’invasione israeliana del 2006 e dell’omicidio di Imad Mughniyeh.
Attualmente il Consiglio al Shura è composto da:
•
Sayyed Hassan Nasrallah - segretario
generale
•
Sheikh Naim Qassem - vice del
segretario generale
•
Sayyed Hashem Safi al-Din -
responsabile del settore esecutivo
•
Sheikh Mohammed Yazbek - capo del Corpo
Spirituale e Giudiziario
•
Sayyed Amin Ibrahim al- Sayyed - capo
del Consiglio Politico
•
Haj Mohammed Raad - capo della Fedeltà
e Resistenza (la fazione politica nel Parlamento libanese)
•
Khalil Hussein - assistente politico
del segretario generale Il capo militare responsabile del settore operazioni
militari e del settore sicurezza
•
Imad Mughniyeh, ucciso a Damasco
durante un attentato nel febbraio del 2008, è stato inizialmente sostituito ad
interim da Nasrallah; successivamente fonti aperte dell’intelligence israeliana
hanno diramato un comunicato secondo il quale Hezbollah avrebbe provveduto a
sostituire il capo militare al vertice del settore operazioni militari ma senza
renderne noto il nome.
Le Assemblee più importanti e con più poteri sono
L’Assemblea Esecutiva e l’Assemblea Politica. Non c’è separazione fra potere
legislativo ed esecutivo. L’Assemblea Esecutiva ha il compito di seguire le
attività culturali, di educazione, sociali e professionali e le procedure
legate a tutte le cellule e i comitati sparsi nelle regioni dove il partito
agisce. L’Assemblea o il Consiglio Esecutivo è diviso in varie unità. L’unità
sociale divisa a sua volta in tre rami di lavoro: quello propriamente sociale,
l’unità di educazione e la Società Islamica per la Salute.
La struttura del Partito è organizzata in modo piramidale
con base nei territori dove il partito è più forte: Beirut sud, Bekaa e sud del
Libano.
Dentro l’organizzazione esistono strutture pubbliche e strutture riservate. La differenza tra le due
coincide con la separazione tra
componente istituzionalizzata, che cura gli obiettivi tangibili e leciti e
componente clandestina che cura gli interessi e le attività che per ragioni
strategiche devono essere occultate.
Oltre al reparto militare, esiste il settore finanziario e
delle cooperative, il cui responsabile è Mohammed Yussef Hammoud, è il settore
fondamentale della costruzione, gestione e profitto delle strutture presenti
sul territorio libanese.
Hezbollah inizialmente non agisce come le altre fazioni
armate che controllano il territorio, ma punta a creare un’organizzazione che
ha come obiettivo prioritario quello di resistere contro l’occupazione
israeliana, contro il nemico americano o occidentale, avviando così un nuovo
modello di milizia del tutto nuovo.
Dal 1991 Hezbollah riesce ad assumere il controllo della
maggior parte del territorio a sud del Libano, della maggior parte dei
quartieri della periferia sud di Beirut ( composto da sciiti soprattutto
sfollati) e gran parte del Baalbek. Ha una cooperazione anche con l’Esercito
Libanese, che è sotto controllo della Siria, diventando così insostituibile
della politica nazionale di difesa.
Nel Sud del Libano e nel Bekaa votano per il 70% Hezbollah e
questo porta nel 1988 allo scontro con Amal fra i quartieri e le strade dei
Beirut.
Amal è indebolito dalla “guerra dei campi” contro i
palestinesi e la lotta termina con un accordo negoziato,sotto l’egida di Siria
e Iran nel novembre del 1990, che stabilisce il controllo militare di Hezbollah
sulla periferia sud e definisce la spartizione delle altre due regioni libanesi
sciite tra i due gruppi.
La periferia sud della capitale ( Dahiye) , diventa
territorio di Hezbollah, dove trasferisce tutti i propri uffici centrali. Il
dopoguerra degli investimenti governativi si concentra sulla ricostruzione di
Beirut.
Sayyed Fadlallah crea servizi sociali gestiti dalla sua
Associazione al-Mabarrat fondata nel 1978, assieme all’Ufficio dei Servizi
Sociali, fondato nel 1983.
Opera nelle aree del sud del Libano dove ha costruito centri per gli orfani,scuole,
scuole per le persone con handicap, un istituto tecnico superiore, un ospedale,
una moschea, una biblioteca pubblica, una casa editrice, negozi specializzati
in prodotti islamici, sostienendo orfani, studenti e persone con handicap.
Hezbollah agli inizi si concentra sulla propria attività
militare, ma dal 1984 crea un insieme di servizi educativi, sanitari,
finanziari, culturali, religiosi, urbani e tecnici che vengono forniti alla
popolazione tramite la creazione di varie associazioni.
Il suo operato ha tre
direzioni:
•
politica
•
militare
•
sociale
Distribuisce acqua potabile agli abitanti, fornire energia
elettrica tramite propri generatori. In
questa fase Hezbollah recluta i suoi candidati politici all’interno della
comunità sciita, controlla il governo, si impegna nella socializzazione
politica, partecipa alla mediazione, anche se non vuole essere identificato
come un partito politico che opera all’interno di un sistema democratico.
Agisce con una forte disciplina ed ha un controllo rigido
del territorio e di tutte le decisioni dei propri dirigenti.
Nelle elezioni municipali del 98’ Hezbollah riesce a
superare Amal nella periferia sud di Beirut. Mentre nelle elezioni parlamentari
si alleerà con Amal e solo nel 2000 riuscirà ad avere più seggi. Alle
municipali non farà mai alleanze. Nelle elezioni parlamentari del 1999
Hezbollah lascia chiaramente capire di essere scontento dell’atteggiamento del
governo nei confronti della Resistenza e il 14 ottobre 2000 Nasrallah annuncia
l’ingresso al governo con due ministri. Hezbollah non stipula alleanze
elettorali solo con Amal, ma anche con partiti di sinistra, sunniti, il partito
nazional socialista siriano e addirittura il Partito Comunista.
Hezbollah possiede una struttura verticistica che concentra
tutta l’autorità e i poteri nei suoi leader religiosi.
Lo studioso libanese A.N. Hamzeh, ha schematizzato la
struttura organizzativa di Hezbollah in una tabella(Fig.5), che
rispecchia la scala gerarchica all’interno del partito sciita.