lunedì 20 dicembre 2021

L'Atlante delle guerre e dei conflitti del Mondo


 L'Atlante è Presente nella Biblioteca del CESVAM (www.istitutodelnastroazzurro.org)

Info: www.atlanteguerra.it

giovedì 9 dicembre 2021

Il ricordo di una rivoluzione utopistica: le primavere arabe

 


581 A DIECI ANNI DALLE PRIMAVERE ARABE  

                                                                                                                                                                  Giovanni Sale S.I.

 Sono passati 10 anni dalle primavere arabe del 2011. Quante rivolte pacifiche avevano acceso la speranza di un  rinnovamento politico e sociale del mondo arabo. Si erano diffuse in modo spontaneo e veloce in molti Paesi del Medio Oriente, ma soltanto in Tunisia hanno conseguito risultati apprezzabili, instaurando un ordinamento democratico, sebbene siano rimasti molti elementi di fragilità. Invece in altri casi si è tornati sotto il controllo di regimi autoritari, mentre lo Yemen, la Libia e la Siria sono precipitati in conflitti tribali e nella guerra civile. In questi ultimi mesi, in molti Pesi arabi le piazze si sono nuovamente mobilitate, chiedendo importanti riforme economiche e sociali, cioè più libertà e più lavoro. La pandemia ha bloccato ogni cosa, ma i problemi rimangono, anzi sono ulteriormente aggravati.

 

Da: CIVILTA' CATTOLICA, 19/Giu – 3/Lug /2021 n° 4104

 

lunedì 29 novembre 2021

Il termine di una politica di destra

 


275 ISRAELE DOPO NETANYAHU  Medio Oriente  

                                                                                                                                                                David Neuhaus S.I.

 Benjamin Netanyahu è stato complessivamente per 15 anni primo ministro di Israele, il più longevo in questa carica  dalla costituzione dello stato di Israele, e ha lasciato un segno indelebile nel Paese. Dopo il  giuramento del nuovo governo, avvenuto il 13 giugno 2021, quali sono le prospettive per un'epoca post-Netanyahu? Questo articolo cerca di mostrare che cosa è cambiato e che cosa invece è rimasto uguale in un Paese governato da una coalizione di partiti che abbraccia quasi l'intero spettro politico ed è fondata esclusivamente sulla loro comune opposizione di Netanyahu

 Da: CIVILTA' CATTOLICA 6/20 Nov/2021 n° 4115

 

venerdì 19 novembre 2021

La polveriera mediorientale Israele-Gaza

 


464 IL CONFLITTO ISRAELE-STRISCIA DI GAZA     

                                                                                                                                                              David Neuhaus  S.I.

 

Sebbene il divampare della violenza non sorprenda coloro che vivono nel cuore di quella piaga non curata che è Israele-Palestina, questa volta l'intensità della violenza è stata notevole. Gerusalemme è di nuovo al centro della lotta tra ebrei israeliani e palestinesi. Gran parte del mondo sta a guardare, esprimendo condanne della violenza che in fondo rimangono inefficaci. Chi si adopera per far tacere le armi fa affidamento sulla stanchezza. In definitiva, l'obiettivo rimane “ristabilire la calma”, in modo che la vita possa continuare. Tuttavia, quando questo avverrà, per la maggiore parte dei palestinesi, si tratterà ancora di una vita sotto occupazione o all'ombra della discriminazione, e per la maggiore parte degli israeliani di una vita condotta nel timore di rappresaglie e violenze. Quando sorgerà un giorno che ci porterà oltre le violenza, la repressione, l'odio?

 

Da: CIVILTA' CATTOLICA, 6/19 Giu/2021 n° 4103


mercoledì 10 novembre 2021

Geografia del Terrorismo. Medio Oriente. Glossario dei termini Ebraici

 


Da. Carlo Pannella Il LIbro Nero dei regimi Islamici 1914/2006. Oppressione Fondamentalismo, Terrore

 Il volume è disponibile presso la emeroteca/biblioteca del CESVAM

info:didattica.cesvam@istitutonastroazzurro.org

Master in Terrorismo ed Antiterrorismo Internazionale/

domenica 31 ottobre 2021

Geografia del Terrorismo Fonti



 


Il volume è disponibile presso la emeroteca/biblioteca del CESVAM
info:didattica.cesvam@istitutonastroazzurro.org

Master in Terrorismo ed Antiterrorismo Internazionale/

martedì 19 ottobre 2021

Geografia del Terrorismo. Medio Oriente Glossario dei termini arabi II Parte







 Da. Carlo Pannella Il LIbro Nero dei regimi Islamici 1914/2006. Oppressione Fondamentalismo, Terrore

 Il volume è disponibile presso la emeroteca/biblioteca del CESVAM

info:didattica.cesvam@istitutonastroazzurro.org

Master in Terrorismo ed Antiterrorismo Internazionale/

 La prima parte è stata pubblicata con post in data 10 ottobre 2021

sabato 9 ottobre 2021

Geografia del Terrorismo. Medio Oriente Glossario dei termini arabi I parte






Da. Carlo Pannella Il LIbro Nero dei regimi Islamici 1914/2006. Oppressione Fondamentalismo, Terrore

 Il volume è disponibile presso la emeroteca/biblioteca del CESVAM

info:didattica.cesvam@istitutonastroazzurro.org

Master in Terrorismo ed Antiterrorismo Internazionale/


 Continua Prossimo post in data 20 ottobre 2021

giovedì 30 settembre 2021

Yemen, guerra sempre aperta

 Almeno trenta combattenti filogovernativi sono morti e 56 sono stati feriti il 29 agosto scorso in un attacco con droni e missili contro la base aerea di Al Anad a 60 chilometri da Aden. L'attacco è stato attribuito a ribelli huithi che controllano la capitale Sanaa. Ghi Huithi non hanno commentato ma in passato avevano già attaccato la base di Al Anad.

lunedì 20 settembre 2021

L'Impegno dell'Italia in LIbano Esercitazione Resilient Link III 2021


Dal sito dello Stato maggiore Difesa:

 Si è conclusa oggi presso la base “Green Hill” di Naqoura, nel Libano meridionale, l’esercitazione multinazionale interforze Resilient Link III – 2021, che ha visto impegnati per due giorni i Posti Comando Avanzati – Forward Command Post (FwCP) dei contingenti militari di UNIFIL.

Il Contingente Nazionale Italiano sotto il comando della Brigata Aeromobile Friuli, responsabile del Sector West di UNIFIL, ha partecipato con il proprio Forward Command Post alla complessa esercitazione. L’HQ Support Unit su base battaglione “Pordoi” del 2° Reggimento Trasmissioni Alpino di Bolzano ha enucleato il FwCP completo di assetto di Force Protection e componente logistica di supporto necessaria.

L’esercitazione ha visto per la prima volta dispiegati tutti i FwCP di UNIFIL. Oltre a quello italiano erano schierati anche quelli enucleati dal comando di UNIFIL, dal comando di Sector Est su base spagnola, dalla Force Command Reserve su base francese e dalla Maritime Task Force su base tedesca.

L'esercitazione ha lo scopo di verificare l’efficacia delle procedure di prontezza operativa, la velocita’ nel creare una capacità di backup Communication and Information System (CIS) nell'Area di Responsabilità (AOR) e di controllare le capacita’ operative sia del personale preposto alle comunicazione che dei materiali tecnici, si è sviluppata attraverso l’impiego di sistemi di comunicazione satellitari, radio HF e VHF, PC campali e sistemi di supporto tecnico per la realizzazione di rete telefoniche, maglie radio e piu’ reti data finalizzate alle connessini tra i FwCPs, le unita’ schierate e anche con la Madrepatria.

La capacita’ di dispiegare rapidamente sul terreno una struttura di comando e controllo in grado di utilizzare un network di comunicazione multilivello rende il contingente italiano in grado di contribuire al mantenimento del cessate il fuoco che è uno dei compiti impliciti assegnati a UNIFILnel rispetto della risoluzione 1701 del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite.

venerdì 10 settembre 2021

Baghdad è lo specchi del declino del paese. verso un altro Afganistan?

 Il centro della capitale irachena un tempo elegante e pieno di vita oggi è segnato dalla povertà e dalla violenza. A quasi venti anni dalla occupazione statunitense la città sembra ancora in guerra.

L'Irak a 18 anni dalla invasione statunitense sembra ancora in guerra Nabil Salih, giornalista indipendente di Bagdat in un articlo su l'Internazionale n. 1425 del 3 settembre 2023  conclude con questa triste nota " "... Sono passati 18 anni eppure Bagdad sembra ancora di stare in guerra. Gli elicotteri militari rombano sopra i poveri vicoli dove i giovani sono destinati a vivere un'esistenza miserabile, ad uscire di casa in cerca di lavoro per tornarci in una bara ad avere i loro ritratti appesi nei salotti in cui anziane donne siedono in silenzio immerse in un lutto inconsolabile".

Occore meditare su tutto questo, se non si vuole vedere in Irak un altra soluzione tipo Afganistan. Gli analisti della politica internazionale degli Stati uniti dovrebbero o consigliare ai responsabili  di tenere presente questi dati, per non perdere ulteriore credibilità.

martedì 31 agosto 2021

Israele non ha i suoi confini sicuri

 Quaranta palestinesi sono stati feriti il 21 agosto negli scontri con i soldati israeliani alla frontiera tra la Striscia di Gaza e Israele. Un uomo di 32 anni poi è morto. Anche un soldato israelinao è stato ferito. Centinaia di persone stavano protestando contro il blocco israeliano quando alcune hanno cercato di saltare la barriera i soldati hanno sparato. Due giorni dopo l'aviazione israeliana ha condotto un raid nella Striscia in risposta ad un lancio di palloni incendiari verso Israele. Un palestinese di 15 anni è stato ucciso in una operazione israelian nel campo profughi di Balata a Nablus in Cisgiordania.

 Israele non ha i suoi confini sicuri.


Fonte: L'Internazionale 1424 del 27 agosto 2021.

venerdì 20 agosto 2021

Libano. Terrorismo genera rabbia e tristezza..

 Nella notte tra il 154 ed il 15 agosto un'autocisterna è esplosa nella regione di Akkar nel nord del libano uccidendo 25 persone e ferendone ottanta tra la folla accorsa a procurarsi il carburante . Le cause dell'incidente non sono chiare Il giorno dopo decine di manifestanti hanno attaccato la casa di Najib Mijati che il 26 luglio ha ricevuto l'incarico di premier chiedendo le sue dimissioni. L'atmosfera in Libano in particolare nelle regione di Akkar una delle più povere del paese è piena di rabbia e tristezza.


 Fonte. L'internazionale n. 1423 del 20 agosto 201 

 L'Internazionale è presente nella Emeroteca del CESVAM (www.istitutodelnastroazzurro.org)

sabato 31 luglio 2021

Iraq: una lunga transizione politica

 La presenza dei cristiani in Iraq è minoritaria, anche se importante. L'Ira ha il 95% di mussulmani. Il paese sta attraversando una lunga trannsazione politica . LO stato iracheno dopo lunghi anni  di sanguinosi conflitti cerca una sua normalizzazione dal punto di vista politic economico e sociale


Articolo di Giovanni Sale, S.I:, in La Civiltà Cattolica 20 febbraio 6 marzo, n. 4096 anno 172

La Civiltà Cattolica è presente nella meroteca del CESVA - (www.istitutodelnastroazzurro.org)

martedì 20 luglio 2021


Le 10 mappe che spiegano il mondo

Tim Marschall ha preparato questo volume che The evening Star lo ha definito uno dei più bei libri di geopolitica, con prefazione di Sir John Scarlett e traduzione di Roberto Merlini, ha i tipi di Garzanti, Miano  2015. Il volume dedica un importate capitolo al Medio Oriente.



 Il Volume è presente nella Biblioteca/Emeroteca del CESVAM  ed informazioni ulteriori si possono trovare su www.il libraio.It

 

sabato 10 luglio 2021

L'Italia in LIbano: La missione UNIFIL

 Dal Sito dello Stato Maggiopre Difesa:


Prima della crisi di luglio/agosto 2006 la missione delle forze UNIFIL era quella di verificare il ritiro delle truppe israeliane dal Libano, assistere il Governo libanese nel ristabilire la propria autorità nell'area ripristinando così la sicurezza e la stabilità internazionale.

 

Con la Risoluzione 1701 dell'11 agosto 2006 il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite ha previsto il potenziamento del contingente militare di UNIFIL con lo scopo di:

 

  • monitorare la cessazione delle ostilità (permanente);
  •  

  • accompagnare e sostenere le Lebanese Armed Forces (LAF) nel loro rischieramento nel Sud del paese, comprendendo la Blue Line, non appena Israele ritira le sue Forze Armate dal Libano;

 

  • coordinare il ritiro delle IDF dai territori libanesi occupati ed il ridispiegamento delle LAF negli stessi territori una volta lasciati liberi dagli israeliani;

 

  • estendere la propria assistenza per aiutare ad assicurare un corridoio umanitario alla popolazione civile ed ai volontari nonchè assicurare il rientro in sicurezza degli sfollati;

 

  • assistere le LAF nel progredire verso la stabilizzazione delle aree:
    • pieno rispetto della Blue Line (anche Israele);
    • prevenire la ripresa delle ostilità, mantenendo tra la Blue Line e il fiume Litani una area cuscinetto libera da personale armato, assetti ed armamenti che non siano quelli del Governo libanese e di UNIFIL;
    • mettere in atto i rilevanti provvedimenti degli accordi di TAIF, e della Risoluzione 1559 (2004) e 1680 (2006), che impongono il disarmo di tutti i gruppi armati in Libano;
    • nessuna arma o autorità che non sia dello Stato libanese;
    • nessuna forza straniera in Libano senza il consenso del Governo;
    • nessun commercio o rifornimento di armi e connessi materiali al Libano tranne quelli autorizzati dal Governo;
    • consegna all'ONU di tutte le carte/mappe contenenti lo schieramento delle mine in Libano (Israele);

 

  • intraprendere tutte le necessarie azioni nelle aree di schieramento delle sue forze e, per quanto nelle proprie possibilità, assicurare che la sua area di operazioni non sia utilizzata per azioni ostili di ogni tipo. Reagire con la forza a tentativi di impedire l'assolvimento del proprio compito sotto il mandato del Consiglio di Sicurezza, per proteggere il personale ONU, le infrastrutture, le installazioni e gli equipaggiamenti, per garantire la sicurezza e la libertà di movimento del personale dell'ONU e delle organizzazioni umanitarie, e senza pregiudizi verso la responsabilità del Governo del Libano, per proteggere i civili da imminenti minacce di violenza fisica.

 

Attualmente UNIFIL continua a monitorare il rispetto del cessate il fuoco ed il rispetto della Blue Line. Le attività operative attualmente svolte da UNIFIL consistono in:

 

  • osservazione da posti fissi;

 

  • condotta di pattuglie (diurne e notturne);

 

  • realizzazione di check-points;

 

  • collegamento con le Forze Armate libanesi;

 

  • pattugliamento marittimo.

 

 

sabato 19 giugno 2021

A dieci anni dalle Primavere Arabe

 Sono passati 10 anni dalle primavere arabe del 2021. Queste rivolte pacifiche avevano acceso la speranza di un rinnovamento politico e sociale del mondo arabo. Si erano diffuse in modo spontaneo e veloce in molti Paesi del Medio oriente, ma soltanto in Tunisia hanno conseguito risultati apprezzabili, instaurando un ordinamento democratico, sebbene siano rimasti molti elementi di fragilità. Invece in altri casi si è tornati sotto il controllo di regimi autoritari mentre lo Yemen la LIbia la Siria sono precipitati in conflitti tribali  e nella guerra civile. In questo ultimi mesi, in molti paesi arabi le piazze si sono nuovamente mobilitare chiedendo importanti riforme economiche e sociali, cioè più libertà e più lavoro. La pandemia ha bloccato ogni cosa, ma i problemi rimangono anzi si sono ulteriormente aggravati

Articolo di Giovanni Sale, S.I., in La Civiltà Cattolica n. 4104 del 19 giugno/3 luglio 2021 anno 172 pag. 581

Questo numero di Civiltà Cattolica è presso La Emeroteca del CESVAM

mercoledì 9 giugno 2021

Nagorno-Karabakt: 100 anni di conflitto. Genesi e retroterra storico

 Uno dei conflitti a bassa intensità, raffreddati sembra avviarsi ad una qualche soluzione. Il 20 novembre 2020 Armenia e Azerbaigian hanno sottoscritto un accordo per mettere fine ai combattimenti nel Nagorno-Karabakh. In seguito alla guerra avvenuta negli anni 1992-1994 gli armeni avevano acquisito il controllo di quella regionee di alcuni territori circostanti che la parte azerbaigiana non ha riconosciuto Da allora il cessate il fuoco è continuato sempre con qualche incidente fino agli eventi del 2020 quando la leaderchip azera ha cercato con il sostegno turco di riottenere il controllo della regione. Nell'articolo citato vengono presentati la genesi di tale conflitto ed il suo retroterra storico.

Wladimir Pochkow S.I., Nagorno-Karabakt: 100 anni di conflitto. in La Civiltà Cattolica. n. 4090, 21 novembre/5dicembre 2020, quindicinale anno 171, pag384. 


La Rivista La Civiltà Cattolica è su carta presso la Emeroteca del CESVAM, Roma Piazza Galeno 1.

venerdì 28 maggio 2021

Rivista QUADERNI n. 4 del 2020 Ottobre - Dicembre 2020. 18° della Serie


.Dall’Editoriale del Presidente Nazionale:

Questo numero speciale dei Quaderni è dedicato al Valore Militare nella Provincia di Arezzo, un Valore presente in tutti i momenti salienti della nostra storia patria, dal Risorgimento alla Grande Guerra, dal 2° Conflitto Mondiale alla Resistenza, come testimoniato dalle numerose decorazioni collettive e individuali nel corso degli anni. Un territorio che ha subito in particolare le terribili rappresaglie naziste dopo l’8 settembre 1943 di Bucine e Civitella Val di Chiana, le cui vittime sono state ricordate nel corso della Giornata del Decorato 2017 che l’Istituto ha celebrato ad Arezzo. Torneremo a fine ottobre

nella Città toscana, per celebrare il XXXI Congresso Nazionale; sarà l’occasione per rendere un doveroso omaggio al Gonfalone che si fregia della massina decorazione al Valor Militare e ricordare, nel Centenario della traslazione del Milite Ignoto, il passaggio del convoglio che ne portò la salma da Aquileia a Roma.

La pubblicazione é frutto della collaborazione tra la Federazione di Arezzo e il CeSVaM e costituisce inoltre un importante materiale di studio per il Master di 1° livello in Storia Militare Contemporanea 1796-1969 che viene tenuto all’Università Telematica Nicolò Cusano in partnership con il nostro Istituto.

E’ la prima del suo genere e mi auguro possa essere un esempio per le altre Federazioni a seguirne l’esempio. Vengono infine riportate le copertine dei primi 18 numeri dei Quaderni e dei 12 volumi del Dizionario Minimo della Grande Guerra.

 Il n. 4 del 2020, 18° della Rivista,  riporta a complemento del contributo della Federazione di Arezzo, Le Schede dei Volumi del Dizionario Minimo della Grande Guerra e le consuete rubriche della Rivista.

 

Info: quaderni.cesvam@istitutonastroazzurro.org

Questo numero della Rivista può essere chiesto direttamente alla Federazione di Arezzo ( federazione.arezzo@istitutonastroazzurro.org)


lunedì 17 maggio 2021

Medio Evo. L'Anatolia regione indpendente


 La Carta mostra l'Anatolia in epoca medioevale. Una eventuale costituzione del Kurdistan con l'Anatolia Turca significa la scomparsa della Turchia nata dal Trattato di Sevre nel 1924 all'indomani della dissoluzione dell'Impero ottomano.

sabato 8 maggio 2021

La Turchia di Erdogan



 Fino alla rivolta di Gezi Parki del maggio 2013, la Turchia era considerata in Europa l'unico Paese islamico realmente democratico.Il modo violento con cui fu domata la sollevazione e l'indisponibilità del Governo ad ascoltare le ragioni dei rivoltosi sostenuti da ampi settori del mondo giovanile e degli intellettuali sembravano però dare ragione a quelli che da alcuni anni andavano ripetendo che il regime erdoganiano stava scivolando verso forme di autoritarismo e di personalismo non più tollerabili. L'articolo che è apparso sulla Civiltà Cattolica a firma di Giovanni Sale tratta della presenza della Turchia nel complicato scacchiere mediorientale e del suo nuovo allineamento strategico con la Russia di Putin.



Giovanni Sale,.S.I., La Turchia di Erdogan, in La Civiltà Cattolica, Anno 168, 28 gennaio/11 Febbraio 2017, n. 3999

La Rivista citata è presente su carta nella Emeroteca del CESVAM, Roma, Piazza Galeno 1.


venerdì 30 aprile 2021

Fonti di Carattere Generale.

 Si indica come fonte accreditata nella Newsletter che la Rivista settimanale L'Internazionale mette a disposizione. Riporta nello specifico le notizie dell Medio Oriente. In pratica solo la estensione della Pagina Africa e Medio oriente che detta Rivista riporta nei suoi numeri.

 L'indirizzo per il Medio oriente è: (intern.az/1CWM).

Per ricerche e stesura di tesi questa fonte appare quanto mai idonea ed esaustiva. 

 la Rivista Internazionale è disponibile su carta presso la Emeroteca del CESVAM - Centro Studi sul Valore Militare, dell'Istituto del Nastro Azzurro (www.istitutodelnastroazzurro.org)  Roma Piazza Galeno 1


martedì 20 aprile 2021

Tema di Tesi. Iraq. La situazione dei Cristiani.

 


 Tema di Tesi. La situazione dei cristiani in Iraq. Identificazione delle comunità cristiane in Iraq, loro consistenza. Loro storia e situazione attuale. Rapporti con le altre confessioni. Rapporti con ilpotere politico. Prospettive.

Master in Politica Militare Comparata  Moduli 1 e 2.  (www.unicusano.it/master)

venerdì 9 aprile 2021

La situazione dei cristiani in Iraq

 La visita di Papa Francesco in Iraq (5-8 marzo 2021) riporterà certamente l'attenzione dei cristiani di tutto il mondo e della stessa comunità internazionale il tema della sopravvivenza delle comunità cristiane nelle regioni mediorientali: esse, a causa delle guerre, dei conflitti tribali e della povertà , rischiano di scomparire per sempre. Prima del 2003 c'erano in Iraq oltre 1.300.000 cristiani; oggi ne sono rimasti meno di 300.000. La violenza settaria e la mancanza di lavoro e la tutela dei diritti fondamentali hanno spinto in questi ultimi tempi molti cristiani alla fuga ed alla diaspora, sebbene come mostra l'articolo che si cita a seguito lo "svuotamento" del Medio oriente dei suoi abitanti cristiani sia in atto da più di mezzo secolo.


Giovanni Sale, S.I., La situazione dei Cristiani in Iraq, in La Civiltà Cattolica, N.4097, 6 20 marzo  2021, Quindicinale, Anno 172, pag. 425

 La Rivista La Civiltà Cattolica è disponibile presso la Emeroteca del CESVAM, Piazza Galeno 1 Roma

martedì 30 marzo 2021

2 La struttura organizzativa di Hezbollah: gerarchia, ruoli e i militanti

 SALVATORE LI CAUSI*

Hezbollah nato come movimento religioso di ribellione, ha operato come “gruppo paramilitare” durante la guerra civile, ma la sua leadership non ha una struttura organizzativa paragonabile a quella di altri partiti occidentali o islamici tradizionali.

Hezbollah è un‟organizzazione altamente gerarchizzata e ramificata”; le sue attività ed i suoi obiettivi vengono pianificati in Libano, con l’appoggio di esperti iraniani che interagiscono direttamente col vertice, soprattutto per quanto concerne il settore commerciale, che interessi internazionali molto vari e diffusi.

I membri appartenenti al movimento, inizialmente non ricoprivano incarichi specifici di responsabilità, dato che il movimento non era ufficialmente riconosciuta.

Il ricercatore svedese ed esperto di Hezbollah, Magnus Ranstorp, durante i suoi studi riguardanti il

movimento sciita, ha dimostrato il contrario. Hezbollah ha effettivamente avuto, fin dall’inizio, un’organizzazione formale gerarchica, in linea con i principi della dottrina della “Velayat-e faqih”, ossia “l’autorità universale del giurisperito”.

Secondo la dottrina Velayat-e faqih, ideata dall’Ayatollah Khomeini, il giurista musulmano che ha raggiunto il livello massimo di conoscenza della shari’a (ijtihad) può sovrintendere a qualsiasi interpretazione della legge islamica, rendendola vincolante.

Quindi il potere è gestito dai leader religiosi, le cui decisioni sono trasferite agli ulema, nella scala gerarchica.

Essa è composta da un vertice diplomatico che rappresenta la centralità del potere decisionale ed ha il compito di deliberare sulla scelta dei mezzi per ottenere gli scopi che si prefigge composto da centri gerarchici da esso dipendenti (quadri) e da cellule operative, civili e militari, che svolgono le attività programmate dal vertice.

Più ci si separa dai vertici, più si nota una crescente autonomia “ gestionale”. Ovvero disponendo di una sorta di libertà auto-gestionale, la cellula ha facoltà, nella porzione di territorio assegnatale,di muoversi nei modi e nei tempi che ritiene opportuni, conservando una serie  di disposizioni sul come agire a seconda di ogni situazione.

L’addestramento, o la formazione, che la cellula riceve (sia civile o militare) è così elevato che i responsabili delle operazioni non temono di lasciare ai loro sottoposti piena libertà di movimento; a tutto ciò l’elevato livello di motivazione dei militanti, che li spinge a comportarsi sempre in modo leale e professionale anche in situazioni critiche.

L’ampia capacità di movimento sul territorio, che questo avviene essenzialmente per tre motivi :

  il primo è che Hezbollah applica una teoria che potremmo definire a “coda di lucertola”, ovvero qualora una sua parte venga mozzata in seguito ad eventi bellici o subendo un attentato, essa è immediatamente in grado di provvedere alla sostituzione nonché di fare in modo che la parte rimanente della cellula colpita possa continuare ad operare autonomamente senza attendere istruzioni e, nel caso di cellula militare, rinforzi. Le sue squadre sono in grado di riprendere l‟assetto operativo e il controllo del territorio in tempi molto brevi.

  La seconda è che la guerra con Israele si sta sempre di più combattendo sul piano tecnologico ed in particolare sul settore strategico delle comunicazioni e dei collegamenti; ovvero minore è il numero di contatti con il vertice, minore è la possibilità di essere intercettati ed identificati e quindi colpiti con incursioni aeree nel caso di truppe militari o di rendere noti i propri traffici, alcuni dei quali illeciti, procurandone l‟interruzione, nelle zone di attività non libanesi quali il sud America e l‟Africa, soprattutto centro occidentale, per quanto riguarda le cellule non militari.

  Il terzo è che questo distacco netto del vertice dai settori dei quadri intermedi e inferiori (la base) ha anche un effetto sulla psicologia dei combattenti; il fatto che tutta l‟organizzazione si basi su ranghi ravvicinati fa apparire il vertice, inarrivabile e quasi impercettibile per i più, una sorta di livello ultraterreno, autorevole ed autoritario, al quale si deve cieca obbedienza quasi fosse un oracolo.

Da questo meccanismo si evidenzia una fedeltà basata sul timore “rispettoso” oltre che sulle convinzioni personali. Lo sviluppo della carriera all’interno del movimento segue criteri  meritocratici e abbastanza trasparenti basati sull’anzianità, il vertice assoluto, anche perché tra i suoi membri non sono mancati uomini che discendevano direttamente dal profeta Muhammad, quali per altro lo stesso Hasan Nasrallah.

L’organo direttivo più alto di Hezbollah è il Majlis al-Shura (Consiglio Consultivo), composto da circa 15-17 membri, in gran parte appartenenti al clero sciita, elegge il Segretario Generale che ha la responsabilità della politica interna ed assegna i compiti agli altri membri. Dal 1992 è sotto la guida del segretario generale Hasan Nasrallah  con il compito di supervisore, responsabile della guida e dell’amministrazione, coordinatore tra i membri del Consiglio e i capi delle varie assemblee. La Shura ha il compito di gestire l’amministrazione, le strategie generali e la definizione delle politiche del partito. L’apparato è costituito soprattutto da religiosi. Nasrallah è anche presidente del Consiglio per la Jihad, il corpo militare decisionale dell'organizzazione gerarchicamente al di sotto del Consiglio Consultivo.

Nasrallah detiene  sia il potere politico che militare, in tal modo l’organizzazione non è soggetta a pericolose e profonde divisioni interne.

Il Consiglio Consultivo ha legami formali con la Guida Suprema dell'Iran e con i Guardiani della Rivoluzione iraniana.

Il consiglio Centrale elegge la Shura, dalla quale dipendono le cinque Assemblee e l’Apparato di Sicurezza e Militare.

L’attuale governo del partito è stato eletto e/o confermato durante la 7° Conferenza Generale (la stessa che vide l’emanazione del nuovo statuto), che per altro ha anche leggermente modificato gli assetti militari in funzione dell’allora imminente operazione “piombo fuso” del 2009, dell’invasione israeliana del 2006 e dell’omicidio di Imad Mughniyeh.

Attualmente il Consiglio al Shura è composto da:

  Sayyed Hassan Nasrallah - segretario generale

  Sheikh Naim Qassem - vice del segretario generale

  Sayyed Hashem Safi al-Din - responsabile del settore esecutivo

  Sheikh Mohammed Yazbek - capo del Corpo Spirituale e Giudiziario 

  Sayyed Amin Ibrahim al- Sayyed - capo del Consiglio Politico

  Haj Mohammed Raad - capo della Fedeltà e Resistenza (la fazione politica nel Parlamento libanese)

  Khalil Hussein - assistente politico del segretario generale Il capo militare responsabile del settore operazioni militari e del settore sicurezza

  Imad Mughniyeh, ucciso a Damasco durante un attentato nel febbraio del 2008, è stato inizialmente sostituito ad interim da Nasrallah; successivamente fonti aperte dell’intelligence israeliana hanno diramato un comunicato secondo il quale Hezbollah avrebbe provveduto a sostituire il capo militare al vertice del settore operazioni militari ma senza renderne noto il nome.

Le Assemblee più importanti e con più poteri sono L’Assemblea Esecutiva e l’Assemblea Politica. Non c’è separazione fra potere legislativo ed esecutivo. L’Assemblea Esecutiva ha il compito di seguire le attività culturali, di educazione, sociali e professionali e le procedure legate a tutte le cellule e i comitati sparsi nelle regioni dove il partito agisce. L’Assemblea o il Consiglio Esecutivo è diviso in varie unità. L’unità sociale divisa a sua volta in tre rami di lavoro: quello propriamente sociale, l’unità di educazione e la Società Islamica per la Salute.

La struttura del Partito è organizzata in modo piramidale con base nei territori dove il partito è più forte: Beirut sud, Bekaa e sud del Libano.

Dentro l’organizzazione esistono strutture pubbliche e  strutture riservate. La differenza tra le due coincide  con la separazione tra componente istituzionalizzata, che cura gli obiettivi tangibili e leciti e componente clandestina che cura gli interessi e le attività che per ragioni strategiche devono essere occultate.

Oltre al reparto militare, esiste il settore finanziario e delle cooperative, il cui responsabile è Mohammed Yussef Hammoud, è il settore fondamentale della costruzione, gestione e profitto delle strutture presenti sul territorio libanese.

Hezbollah inizialmente non agisce come le altre fazioni armate che controllano il territorio, ma punta a creare un’organizzazione che ha come obiettivo prioritario quello di resistere contro l’occupazione israeliana, contro il nemico americano o occidentale, avviando così un nuovo modello di milizia del tutto nuovo.

Dal 1991 Hezbollah riesce ad assumere il controllo della maggior parte del territorio a sud del Libano, della maggior parte dei quartieri della periferia sud di Beirut ( composto da sciiti soprattutto sfollati) e gran parte del Baalbek. Ha una cooperazione anche con l’Esercito Libanese, che è sotto controllo della Siria, diventando così insostituibile della politica nazionale di difesa.

Nel Sud del Libano e nel Bekaa votano per il 70% Hezbollah e questo porta nel 1988 allo scontro con Amal fra i quartieri e le strade dei Beirut.

Amal è indebolito dalla “guerra dei campi” contro i palestinesi e la lotta termina con un accordo negoziato,sotto l’egida di Siria e Iran nel novembre del 1990, che stabilisce il controllo militare di Hezbollah sulla periferia sud e definisce la spartizione delle altre due regioni libanesi sciite tra i due gruppi.

La periferia sud della capitale ( Dahiye) , diventa territorio di Hezbollah, dove trasferisce tutti i propri uffici centrali. Il dopoguerra degli investimenti governativi si concentra sulla ricostruzione di Beirut.

Sayyed Fadlallah crea servizi sociali gestiti dalla sua Associazione al-Mabarrat fondata nel 1978, assieme all’Ufficio dei Servizi Sociali, fondato nel 1983.

Opera nelle aree del sud del Libano dove ha  costruito centri per gli orfani,scuole, scuole per le persone con handicap, un istituto tecnico superiore, un ospedale, una moschea, una biblioteca pubblica, una casa editrice, negozi specializzati in prodotti islamici, sostienendo orfani, studenti e persone con handicap.

Hezbollah agli inizi si concentra sulla propria attività militare, ma dal 1984 crea un insieme di servizi educativi, sanitari, finanziari, culturali, religiosi, urbani e tecnici che vengono forniti alla popolazione tramite la creazione di varie associazioni.

 Il suo operato ha tre direzioni:

  politica

  militare

  sociale

Distribuisce acqua potabile agli abitanti, fornire energia elettrica tramite propri generatori.  In questa fase Hezbollah recluta i suoi candidati politici all’interno della comunità sciita, controlla il governo, si impegna nella socializzazione politica, partecipa alla mediazione, anche se non vuole essere identificato come un partito politico che opera all’interno di un sistema democratico.

Agisce con una forte disciplina ed ha un controllo rigido del territorio e di tutte le decisioni dei propri dirigenti.

Nelle elezioni municipali del 98’ Hezbollah riesce a superare Amal nella periferia sud di Beirut. Mentre nelle elezioni parlamentari si alleerà con Amal e solo nel 2000 riuscirà ad avere più seggi. Alle municipali non farà mai alleanze. Nelle elezioni parlamentari del 1999 Hezbollah lascia chiaramente capire di essere scontento dell’atteggiamento del governo nei confronti della Resistenza e il 14 ottobre 2000 Nasrallah annuncia l’ingresso al governo con due ministri. Hezbollah non stipula alleanze elettorali solo con Amal, ma anche con partiti di sinistra, sunniti, il partito nazional socialista siriano e addirittura il Partito Comunista.

Hezbollah possiede una struttura verticistica che concentra tutta l’autorità e i poteri nei suoi leader religiosi.

Lo studioso libanese A.N. Hamzeh, ha schematizzato la struttura organizzativa di Hezbollah in una tabella(Fig.5), che rispecchia la scala gerarchica all’interno del partito sciita.


 l'ARTICOLO E' TRATTO DALLA TESI DI LAUREA PRESENTATA AL TERMINE DEL MASTER DI 1° LIV IN ANTITERRORISMO INTERNAZIONALE MASTER ATTIVATO PRESSO LA UNIVERSITA' DEGLI STUDI N. CUSANO TELEMATICA ROMA ANNO ACCADEMICO 2019/2020