martedì 31 dicembre 2024

Antonio Almonte. Tesi di Laurea

                                                                           Master

in

“Terrorismo e Antiterrorismo Internazionale. Obiettivi, Piani e Mezzi”

 Anno Accademico 22-23

“IL MOVIMENTO DI AL SHABAAB IN SOMALIA: TRA JIHADISMO INTERNAZIONALE E DINAMICHE LOCALI”



Nascita ed evoluzione del movimento terroristico

Molti ideologi jihadisti, all’inizio del secolo, provenienti da quasi tutte le parti della Somalia hanno istituito una serie di incontri segreti a Mogadiscio per formare una nuova organizzazione jihadista con il nome di Harakah-Al-Shabaab Al-Mujahideen[1]. Al-Shabaab, il cui nome dovrebbe risalire al 2004, è un gruppo militare legato ad al-Qaeda ed è inserito dagli Stati Uniti nelle organizzazioni terroristiche. L’organizzazione trova la sua prima strutturazione dalla divisione delle fazioni islamiche radicali interne all’Unione delle Corti islamiche (UCI), a seguito della sconfitta subita da parte del Governo Federale di Transizione (GFT). Nel dicembre 2006 l’invasione etiope della Somalia ha trasformato Al-Shabaab, che fino a quel momento era una piccola fazione di un movimento islamico, nel più potente e radicale gruppo armato del paese. Il suo obiettivo è la creazione di uno stato islamico-fondamentalista in Somalia. Dal 2002, Al-Shabaab ha avuto un notevole impatto a Mogadiscio, in quanto ha ucciso giornalisti, funzionari del governo di transizione, operatori umanitari; ha derubato aziende come i trafficanti di Khat[2] ed ha rapidamente accumulato reclute e armi. Il gruppo AS si è affermato all’interno di tutto il paese, ed è riuscito a diventare l’unico gruppo jihadista amato in Somalia entro la fine del 2011; il leader di allora, Ahmed Godane, utilizzando la sua abile esperienza manageriale ha costruito un governo ed una macchina militare parzialmente efficaci. In seguito, il movimento ha iniziato una traiettoria discendente a causa della pressione adottata dal governo somalo e dai suoi alleati, procurando la perdita di gran parte della città di Mogadiscio. Successivamente i problemi continuarono ad aggravarsi seguiti dalla perdita di altri territori fino a quando, nel 2015, la situazione torna a stabilizzarsi, favorita anche dalla spirale discendente del governo somalo. Nel luglio-agosto del 2010, durante il Ramadan, Al-Shabaab era giunto quasi al suo apice del potere ed aveva deciso di prendere in mano Mogadiscio e mettere fine alla guerra che interessava il sud della Somalia. Il piano ha lanciato l’Operazione “fine degli aggressori”; l’altro gruppo jihadista di Hizbul Islam prese parte all’attacco ma entrambi hanno subito delle perdite pesanti e non hanno ottenuto molti guadagni. Tale sconfitta ha provocato delle lotte tra e all’interno di questi gruppi, protratte nel tempo; sono aumentati gli attacchi nei confronti del leader di Hizbul Islam e ciò ha portato alla fusione del gruppo con quello di Al-Shabaab nel 2011. L’AS formatosi dopo tale fusione si è spostato verso il campo internazionalista, nonostante ciò, da un lato abbia consolidato l’influenza degli estremisti, dall’altro lato ha diluito il potere di Godane; in quanto i suoi rivali sembrerebbe abbiamo pubblicato dei messaggi online riguardanti le sue pratiche dittatoriali e crudeli minando così la sua legittimità. Tutto ciò ha contribuito a dare inizio ad una epurazione interna del 2013 che ha visto l’eliminazione, da parte di Godane, di quasi tutti i suoi oppositori e i loro sostenitori attraverso la reclusione o l’esecuzione. Durante tale esecuzione, eliminò il Consiglio della Shura non rendendosi in questo modo responsabile nei confronti di nessuno. Nel 2014, con la morte di Godane, Al-Shabaab si è trovato a dover affrontare maggiori lotte; la sua morte ha fatto emergere dei sospetti su alcuni alti dirigenti, tra cui quello di Mahad Karate essendo stata l’ultima persona ad aver avuto contatti con Godane. Nel 2014 fu nominato nuovo emiro di Al-Shabaab, Ahmed Dirie Abu Ubayda; egli si dimostrò spietato come Godane e continuò con le stesse sue politiche; moltissimi membri furono arrestati e giustiziati in prigioni segrete[3]. La nascita dello Stato Islamico nel 2015 in Somalia ha messo a dura prova le capacità di leadership di Dirie; il suo mandato è stato quello di garantire ciò che Godane ha costruito ed egli sembra essere stato in grado a salvare più volte il gruppo dalla disintegrazione. La guerra contro Al-Shabaab è in situazione di stallo dal 2015; il gruppo nel 2018 controlla il territorio in 11 delle 18 regioni somale e parti della costa del Kenya. La maggior parte delle città principali della Somalia meridionale sono assediate dal gruppo e gli abitanti sono costretti a rifugiarsi nel territorio di Al-Shabaab per la fame e per l’aumento delle tasse. AS è interessata a continuare questa situazione di stallo, tentando di prolungare la guerra aspettandosi di logorare i sostenitori internazionali del governo somalo; tale strategia però si sta ritorcendo contro il gruppo in quanto sta perdendo i propri membri a causa della stanchezza della guerra. Il gruppo di Al-Shabaab ha diffuso voci secondo cui l’AMISON lascerà il paese nel 2018; la lunga pausa nell’offensiva contro il gruppo ha permesso ad AS di reclutare, addestrare e dispiegare truppe nel sud e nel centro della Somalia e inviare truppe già addestrate nel nord-est del paese. Solamente alcune operazioni di interruzione da parte delle forze speciali somale e gli attacchi aerei riusciranno ad impedire ad AS di espandersi per tutto il territorio. Nel 2016 il governo federale ha creato l’Unità per l’integrità finanziaria ed ha approvato la legge antiriciclaggio ma, nonostante ciò, il gruppo continua a godere della libertà finanziaria, è in grado di attraversare i posti di blocco ed entrare nelle aree di proprietà del governo. Oggi il gruppo è ancora presente nelle regioni meridionali della Somalia, ma l’invasione delle truppe kenyote ha spinto la maggior parte dei miliziani verso nuovi fronti, come lo Yemen dove è già forte la presenza di al-Qaeda nella Penisola Arabica (AQPA).  È necessaria una notevole strategia per rimuovere Al-Shabaab dalle aree che sono sotto il suo controllo; una strategia potrebbe essere quella di mirare alle strutture di formazione in modo tale da prevenire l’indottrinamento di nuove reclute. Sulla base dell’attuale clima politico in Somalia, risulta improbabile riuscire ad ottenere una vittoria contro il gruppo nei prossimi anni, salvo un’altra epurazione interna imprevista.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 



[1] Ali Adeer (membro e fondatore di Al-Shabaab) nel debriefing della NISA, gennaio 2013.

[2] Khat: termine che indica un arbusto fiorito sempreverde coltivato in Africa orientale e nella penisola, il khat si presenta confezionato in mazzetti di foglie avvolti in foglie di banana. Fonte: antidroga.interno.gov.it

[3] Estratto ripreso da un’intervista di un membro dell’ex polizia di Al-Shabaab, dicembre 2018.


sabato 21 dicembre 2024

CALENDARIO OCCIDENTALE

  Nel mondo occidentale 

 è prassi in questo periodo 

 scambiarsi gli Auguri  per il Santo Natale e l'Inizio dell'anno nuovo

nel rispetto di ogni credenza e cultura 

si formulano gli auguri di Buone Feste a coloro che appartengo al mondo occidentale

 e a tutti gli altri un Augurio di pace e  serenità e comprensione reciproca 

affinchè gli estremisti di qualsiasi natura non abbiamo a dominarci

martedì 10 dicembre 2024

Tesi di Laurea Antonio Di Placido Il Contributo dell'Esercito Italiano alle Missioni Nato degli anni 2000. Indice e Premessa

  Master I Livello in

“Politica Militare Comparata dal 1945 ad Oggi”

Dottrina, Strategia, Armamenti


IL CONTRIBUTO DELL’ESERCITO ITALIANO ALLE MISSIONI NATO DAGLI ANNI 2000

 

 ANNO ACCADEMICO 2022/2023

   Iraq: operazione Antica Babilonia                                                                             

Inserita nell’ambito della cosiddetta “guerra al terrorismo”, il 30 marzo 2003 ebbe inizio l’operazione Iraqi Freedom da parte delle forze armate statunitensi, che eseguirono massicci attacchi aerei sul palazzo presidenziale e contro obiettivi militari[1].

Avviata a seguito della violazione della risoluzione numero 1441 del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite che proibisce lo stoccaggio e l’importazione di armi di distruzione di massa, l’operazione vide coinvolti poco meno di trecentomila soldati britannici e statunitensi che riuscirono rapidamente a sopraffare le forze armate locali, tanto che Baghdad cadde dopo solo cinque settimane dall’inizio dell’operazione[2].

Dopo la capitolazione del regime di Saddam Hussein[3], si verificò l’afflusso in Iraq di un elevato numero di combattenti che, ispirati dalla jihad proclamata dal leader di Al Qaeda Osama Bil Laden, nei mesi successivi la fine del conflitto condussero numerosi attentati contro le truppe statunitensi; inoltre, il vuoto di potere, dovuto alla caduta del regime di Saddam Hussein, provocò una guerra civile tra le tribù sciite e quelle sunnite presenti all’interno del martoriato Paese[4].

In questo scenario, il Consiglio di Sicurezza dell’ONU sollecitò la Comunità Internazionale a contribuire alla stabilità e alla sicurezza dell’Iraq, emanando la risoluzione num 1483 del 22 maggio 2003[5]. Su tale base normativa, il Parlamento italiano autorizzò il dispiegamento di un contingente italiano necessario a concorrere, con gli altri Paesi della coalizione, a garantire una cornice di sicurezza essenziale per un aiuto effettivo e serio al popolo iracheno e contribuire con capacità specifiche alle attività di intervento più urgenti nel ripristino dei servizi essenziali[6].

Il dispiegamento dell’advance party dell’operazione ribattezzata Antica Babilonia avvenne nel giugno del 2003; nel corso della missione si sono avvicendanti circa trentamila soldati italiani, con un impiego massimo di tremiladuecento uomini per turno schierati nella provincia di Dhi Qar[7] [8].

L’operazione Antica Babilonia faceva parte della forza di stabilizzazione internazionale costituita da più di venti Paesi, i cui contingenti agivano sotto l’egida dell’ONU[10].

Nell’ambito della missione, all’Italian Joint Task Force[11] furono assegnati i seguenti compiti:

·         creazione e mantenimento della necessaria cornice di sicurezza;

·         concorso al ripristino d’infrastrutture pubbliche e alla riattivazione dei servizi essenziali;

·         concorso all’ordine pubblico e alla formazione delle forze di sicurezza locali;

·         Polizia militare;

·         concorso all’attività di sminamento[12].

 

La tabella riassume le attività svolte a favore della popolazione e delle istituzioni locali da parte dei soldati dell’Esercito Italiano[13].


La presenza de contingente italiano in Iraq fu legittimata da un’ulteriore risoluzione del Consiglio di Sicurezza dell’ONU, la numero 1546 dell’8 giugno 2004, la quale auspicava l’inizio di una nuova fase di transizione, con l’assunzione della piena responsabilità e autorità del Governo Iracheno di Transizione e la nascita di un governo democraticamente eletto dalla popolazione irachena[14].

Con il passaggio di responsabilità della sicurezza della provincia di Dhi Qar alle legittime autorità irachene, avvenuto il 21 settembre 2006, iniziò il ripiegamento del contingente italiano, mentre il successivo 6 novembre la base italiana di Camp Mittica fu ceduta alle unità del ricostituito esercito iracheno.

La fine della missione è stata sancita il 1° dicembre del 2006, con la cerimonia dell’ammaina Bandiera svoltasi a Nassirya alla presenza del Ministro della Difesa e del Capo di Stato Maggiore della Difesa[15].

 L’impiego operativo in Iraq, conclusosi nell’arco di circa tre anni, è costato la vita a trentanove Italiani, di cui trentadue militari caduti in azione, attacchi o incidenti e sette civili.

 

 



[1] www.history.navy.mil

[2] www.uniba.it

[3] Saddam Hussein Adb al-Majid al-Tikriti (1937 – 2006) all’età di 19 anni si rifugiò in Egitto dopo aver partecipato ad un tentativo fallito di assassinio. Tornato in Iraq a seguito del colpo di Stato del 1963, fu arrestato l’anno successivo, ma riuscì ad evadere nel 1968, contribuendo al colpo di Stato realizzato dal partito Ba’th, rivestendo in seguito il ruolo di vicepresidente del Consiglio del Comando Rivoluzionario. Nominato generale dell’esercito iracheno nel 1976, a seguito delle dimissioni del presidente Ahmed Hasan fu nominato Presidente della Repubblica nel 1979. Sotto la sua presidenza si combatterono la guerra Iraq-Iran e la guerra del Kuwait. A seguito dell’invasione statunitense, fu catturato nel dicembre del 2003 e consegnato al neonato governo di transizione iracheno. Processato per la strage di Dujail del 1982, in cui morirono circa centocinquanta sciiti, fu condannato a morte, con pena eseguita il 30 dicembre 2006. www.sapere.it

[4] www.history.navy.mil

[5] www.digitallibrary.un.org

[6] www.difesa.it

[7] Il governatorato di Dhi Qar è una delle diciotto province dell’Iraq. Posizionata al sud del Paese, il centro principale è costituito dalla città di Nassirya, con una popolazione di oltre seicentomila persone.

[8] Informazioni della Difesa, num 1 del 2007 pag. 13

[9] www.esercito.difesa.it

[10] www.leg15.camera.it

[11] Il contingente italiano fu posto alle dipendenze della Multinational Division South-East a guida britannica.

[12] Informazioni della Difesa, num 1 del 2007 pag. 14

[13] Rapporto Esercito 2005, Litotipografia dello Stato Maggiore dell’Esercito, Roma, 2005, pag. 72

[14] Rapporto Esercito 2004, Litotipografia dello Stato Maggiore dell’Esercito, Roma, 2004, pag. 60

[15] Informazioni della Difesa, num 1 del 2007 pag. 13

[16] Rapporto Esercito 2006, Litotipografia dello Stato Maggiore dell’Esercito, Roma, 2006, pag. 95

sabato 30 novembre 2024

Tesi Di Laurea Georg Barattini Premessa Evoluzione delle Tattiche usate dal movimento Talebano

 

Master in

“TERRORISMO ED ANTITERRORISMO INTERNAZIONALE ”

  

Evoluzione delle tattiche usate dal movimento talebano

 

  

PREMESSA

I talebani, da semplici studenti delle madrase e combattenti mujaheddin, nel corso degli anni hanno saputo dar vita ad una delle insurrezioni più efficaci e resilienti della storia moderna. Di conseguenza, l’improponibile guerra al "Terrorismo" dichiarata dagli Stati Uniti, non ha potuto evitare che i talebani continuassero a minacciare la sicurezza e la stabilità regionale, continuamente sottovalutando l’innovazione, la resilienza e soprattutto il consenso di cui essi disponevano.

Questa tesi si propone di esaminare le strategie dei talebani e la loro evoluzione fin dalla loro comparsa negli anni novanta, quando il gruppo diventò un’esplicita entità politica e militare. Suddivisa in periodi distinti, andremo a vedere cronologicamente la nascita e l’evoluzione dell’insurrezione talebana, così come la reazione della NATO e la dottrina statunitense della counter-insurgency (COIN).

Il primo capitolo andrà ad analizzare l’identità talebana, dove l’appartenenza etnica gioca un forte ruolo e dove avvenimenti, quali l'invasione sovietica e la guerra civile, hanno contribuito a forgiarne il senso di appartenenza.

Il capitolo due introdurrà il fenomeno del Terrorismo Internazionale, l’affiliazione dei talebani ad Al-Qaeda e l’invasione militare a seguito dell'attentato alle "Torri Gemelle".

Il capitolo tre andrà invece a mettere in luce come, in seguito gli eventi politici che determinarono la nascita alla Repubblica Islamica, i talebani siano riusciti ad organizzare la loro resistenza fino ad arrivare agli accordi con gli Stati Uniti e alla presa del potere nell’Agosto del 2021. Un doveroso riferimento sarà dedicato alla dottrina americana della counter-insurgency e all’ingenuità politica dell’Occidente.

Il capitolo quattro andrà ad esaminare più nel dettaglio le tattiche usate dai talebani e la loro evoluzione nel tempo, con uno specifico approfondimento sulla pratica del Martirio e la costituzione ufficiale della Brigata Martire a seguito della fondazione dell’Emirato. Un particolare riferimento sarà dedicato all’ultimo importante attentato terroristico avvenuto nel cuore di Kabul a poche settimane dalla caduta dell’Afghanistan nelle mani dei talebani. 

 

 

 La Tesi è disponibile presso il CESVAM Centro Studi sul Valore Militare Emeroteca, consultabile dietro permesso dell'Autore

 Info centrostudicesvam@istitutonastroazzurro.org

 

 

 

        

 

 

 

 

 

 

 

 

 

ANNO ACCADEMICO 2022/2023

 

mercoledì 20 novembre 2024

Tesi di Laurea Alessandro Ciolli Premessa.

 

Master in “Terrorismo e Antiterrorismo Internazionale”

 

Hezbollah: Movimento E partito islamico Sciita. Motivazione e Scenari.

Premessa

Terrorismo di ispirazione ideologica e religiosa

 

È in corso una pandemia, in termini di una diffusa spinta alla radicalizzazione di matrice islamista. A seguito degli attacchi terroristici in Francia e Austria, il discorso in Europa si è orientato su cosa possa essere fatto per monitorare e arginare i principali responsabili, incitatori di questi attacchi, coloro che gettano le basi ideologiche che formano i cosiddetti lupi solitari.

Vero è che questi attacchi sono avvenuti prevalentemente per mano dell’autoproclamato stato islamico (ISIS) e per questo l’attenzione è stata rivolta alle moschee centri religioni sunniti.

 

Per lo scopo di questa tesi il focus sarà sulle istituzioni create in Europa dal governo rivoluzionario iraniano, la sua capacità di creare proseliti tra la popolazione sciita nel continente, incluso sunniti disaffezionati ed europei non musulmani, ma ugualmente attirati dall’ideologia e postura antioccidentale professata. In Italia e nel resto dei Paesi occidentali l’attributo che viene dato al terrorismo è “religioso “. La risoluzione del parlamento europeo[1] stessa parla di terrorismo di matrice religiosa, jihadista creando un legame quindi tra religione islamica e terrorismo.

 

Tralasciando il termine “jihad“ che è quello sicuramente più inappropriato che impatta contro le sensibilità del mondo musulmano, essendo un termine che indica “ lo sforzo massimo per l’aiuto verso se stesso e gli altri “ e quindi distante da una più diretta implicazione con atti terroristici, l’aggettivo “ islamico “ è sicuramente quello più adatto e utilizzato nei documenti internazionali facendo espresso riferimento al “so called islamic terrorism“, espressione raccomandata per esigenze di cooperazione investigativa internazionale.

 

Tutti gli atti di terrorismo realizzati da gruppi religiosamente motivati si sono verificati dopo la rivoluzione iraniana del 1977 e sono rivendicati in nome di Allah. Dal mondo musulmano non avendo un’autorità gerarchica con un vertice deputato a stabilire cosa è conforme e cosa è difforme dal credo, non si hanno smentite ufficiali contro le rivendicazioni di matrice religiosa.

La mancanza quindi di un’organizzazione gerarchica impedisce una delegittimazione religiosa e quindi si ha una indiretta convalida dell’accostamento del terrorismo alla religione islamica.

 

Cosa accade quando uno stato come l’Iran, utilizza Hezbollah per i propri interessi in Libano come in altre aree? Hezbollah significa “Partito di Dio “. Hezbollah è un movimento islamico che incarna tutti gli aspetti dell’utilizzo della religione e dell’ideologia per fini politici all’interno del Libano e fini strategici quando al servizio dello stato iraniano, agendo per procura. Una chiara definizione di Hezbollah se sia un partito politico, un movimento religioso, un movimento di resistenza nazionale contro l’occupazione israeliana o una milizia dell’Iran è un compito difficile e molto probabilmente è una miscela di tutto quanto detto ed è perciò un fenomeno molto complesso, strutturato, forte.

 

In questa tesi verrà discusso come le attività criminali della teocrazia iraniana e per essa il movimento Hezbollah in Europa non siano nuovi, dalla criminalità ordinaria dai traffici al contrabbando di armi e droga fino a atti di terrorismo come l’assassinio di dissidenti o attentati come quello perpetrato in Bulgaria, a Burgas nel 2012 che generò un’interrogazione parlamentare nel 2013 circa la posizione della comunità europea[2] in merito al possibile collegamento tra Hezbollah e quanto accaduto a Burgas.

 

Gli esperti dell’intelligence di diversi paesi sostengono che Hezbollah ha operativi in diversi stati europei, si parla di una vera e propria infrastruttura di radicalizzazione di matrice iraniana, costruita in decenni di lavoro, con l’obbiettivi di convertire la popolazione sciita d’Europa al Khomeinismo. Lo scopo di questa conversione è molteplice come l’utilizzo di queste nuove risorse per apportare pressione politica sui governi europei abusando dei processi democratici degli stati, ricevere finanziamenti, proselitismo e reclutamento e infine fornire, espandere una solida infrastruttura logistica per attività criminali e terroristiche.

Appare quindi sempre più urgente la necessità di un approccio più unitario da parte della comunità europea per il contrasto di questa infrastruttura nel continente, in modo da depotenziare le capacità di Hezbollah nell’interesse di chi in Libano sta lottando per ridurne il potere politico e il controllo del territorio e per la nostra stessa sicurezza.

 

Il periodo storico di riferimento è principalmente quello che va dal 1985al 2012, ma non si limita ad esso. L’area geografica di riferimento è il Libano all’interno e fuori dei suoi confini, arrivando in Europa, analizzando le attività del Partito di Dio sul continente e l’impegno delle diverse agenzie di intelligence e forze di polizie impegnate nel loro contrasto.

 

La prevenzione e la repressione. Sono queste le strategie di indagine delle istituzioni e in merito alla prevenzione sono attività delegate ai servizi di intelligence e svolte da personale specificatamente preparato per comprendere la complessità reticolare del fenomeno terroristico di matrice religiosa. Nel contrasto al terrorismo di matrice jihadista è dominante la conoscenza e lo studio del dibattito ideologico che anima queste reti terroristiche.

In merito alla prevenzione è interessante discutere la cura come forma di prevenzione, agire a monte del fenomeno e non a valle, evitando fenomeni di recidiva attraverso la strutturazione di linguaggi, contenuti e metodi funzionali al depotenziamento della retorica fondamentalista e radicale. La sfida a queste attività è posta dalla necessità di muoversi all’interno di precisi confini di legalità che non rechino ricadute sul piano della libertà di coscienza e della laicità.

 

Nell’ambito del diritto positivo, l’art. 270 -sexies cod. pen. sembra adeguatamente comprensiva del fenomeno: “ Sono considerate con finalità di terrorismo le condotte che, per la loro natura o contesto possono arrecare grave danno ad un Paese o ad un’organizzazione internazionale e sono compiute allo scopo di intimidire la popolazione o costringere i poteri pubblici o un’organizzazione internazionale a compiere o astenersi dal compiere un qualsiasi atto o destabilizzare o distruggere le strutture politiche fondamentali, costituzionali, economiche e sociali di un Paese o di un’organizzazione internazionale, nonché le altre condotte definite terroristiche o commesse con finalità di terrorismo da convenzioni o altre norme di diritto internazionali vincolanti per l’Italia.

Inoltre, di particolare interesse è quanto dettato dalla NATO che indica specificatamente gli obbiettivi del terrorismo: politici, religiosi, ideologici. I tre obbiettivi sono interconnessi e il fine politico appare come quello più evidente e raggiunto attraverso le motivazioni religiose e ideologiche che hanno un sicuro impatto e agiscono come forte leva sui musulmani in tutto il mondo.

Guardando al primo atto di terrorismo religioso, l’assalto alla Grande Moschea della Mecca del 1979 e a quelli di questi anni nelle chiese africane e asiatiche, come quelli portati a segno nel Burkina Faso e in Indonesia, appare evidente come il fine politico sia lo scopo unificante e le motivazioni religiose utilizzate per giustificare tali sanguinosi atti.

 

Verranno trattati i principali avvenimenti che hanno dato origine alla diffusione del terrorismo di matrice religiosa, ideologica, la catena di approvvigionamento quali governi, organizzazioni di carità e attori privati “facoltosi”. Finanziamenti che hanno supportato in maniera massiva, l’allargamento dell’ideologia politica dell’Islam sia violenta che non violenta e attualmente operante in tutto il mondo. 

Questa tesi incentrata sul movimento di Hezbollah pone particolare attenzione agli eventi in Libano, stati vicini ed Europa, discutendo le motivazioni del movimento sia come partito politico con i suoi interventi di tipo sociale, economico, sia le azioni violente del Partito di Dio sul territorio libanese che all’estero. Analizzeremo quindi la capacitò di proiezione di Hezbollah, come il movimento finanzi le proprie azioni attraverso una fitta rete di attori diversi, statuali e privati e le azioni di contrasto delle principali agenzie di Intelligence coinvolte.



[1] European Parliament Resolution of 12 December 2018 on findings and recommendations of the Special Committee on Terrorism (2018/2044(INI))

[2] https://www.europarl.europa.eu/doceo/document/E-7-2013-001273_EN.html?redirect Designation of Hezbollah as a terrorist organization, Parliamantery question – E – 001273/2013

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domenica 10 novembre 2024

INFOCESVAM N. 5 DEL 2024 Settembre Ottobre 2024

 

INFOCESVAM

BOLLETTINO NOTIZIE DEL CENTRO STUDI SUL VALORE MILITARE

centrostudicesvam@istitutonastroazzurro.org

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ANNO XI, 57/58, N. 5, Settembre  - Ottobre   2024, 1 novembre 2024

XI/5/901 La decodificazione di questi numeri è la seguente: XI anno di edizione, 5 il bimestre di edizione di INFOCESVAM, 901 il numero della comunicazione dal numero 1 ad oggi. Il presente Bollettino svolge anche la funzione di informazione “erga omnes” dello stato, sviluppo e realizzazione dei Progetti dell’Istituto del Nastro Azzurro. Inoltre dal gennaio 2023 ha assunto anche la funzione di aggiornamento delle attività di implementazione dell’Archivio Digitale Albo d’Oro Nazionale Dei Decorati al Valor Militare Italiani e Stranieri dal 1793 ad oggi, con la pubblicazione di un ANNESSO. L’ultima indicazione aggiorna o annulla la precedente riguardante lo stesso argomento. Anche questo numero è principalmente dedicato alle attività connesse con il Progetto 2023/Divulgazione e Testimonianza dei Valori del Nastro Azzurro nei confronti delle Scuole, Istituto di Formazione ed Università degli Studi e della realizzazione dei volumi dedicati alla data centenaria del 2023.

XI/5/902 – Da 1 gennaio 2024 la pubblicazione dell’ANNESSO dedicato allo stato di sviluppo dell’Albo d’Oro Nazionale dei Decorati Italiani e Stranieri dal 1793 ad oggi, da cadenza bimestrale passa a cadenza mensile, dato il numero di comunicazioni e note da pubblicare. Alla data del 1 maggio 2024 sono stati pubblicati i primi quattro numero del 2024. Il numero 5 (maggio 2024) e il n. 6 (giugno 2024)  mentre i numeri di luglio ed agosto non sono stati divulgati fino alla data del 30 luglio in quanto  vi era solo la situazione relativa agli inserimenti. Da quella data le uscite sono riprese regolarmente.

XI/5/902 – Occorre aggiungere che anche questo numero del Bollettino è dedicato in parte alla divulgazione delle edizioni a stampa ed informatiche del CESVAM riportando i dati statistici relativi, non avendo trovato spazio nel precedente Bollettino n. 4. Come noto i blog sono attivi dal 2008 e riportano in media ciascuno oltre 500 post. Pertanto rappresentato anche una fonte di archivio da poter utilizzare per ricerche, tesi di laurea e riferimenti. Email:centrostudicesvam@istitutonastroazzurro.org

XI/5/903 – Progetto 2021/1 – Volume I Titolo Africa Orientale Italiana. L’Impero Tra realtà e propaganda. Raccolta la monografia. Fase. Manoscritto 3

XI/5/904 – E’ confermata per il 25 novembre p.v la sessione di laurea per i Master di 1° liv. attivati presso la Università degli Studi Telematica N.Cusano Roma da parte del CESVAM – Istituto del Nastro Azzurro  (info:www,cesvam.org)

I/5/905 - - Fabio Lomardelli e Niccolò Paganelli hanno dato vita ad una sezione dei blog dedicata all’intelligence ed alla sicurezza e  difesa dalle minacce interne ed esterne, nel quadro delle ricerche e pubblicazioni a sostegno dei Master.

XI/5/906. Progetti 2024/1 – Tema “Dal Corpo di Liberazione al gruppi di Combattimento: La genesi dell’esercito Italiano del secondo dopoguerra. Genesi ordinamenti Impiego. Impostata la ricerca. Manoscritto 1.

XI/5/907 – Aladino Lombardi e Carlo Palumbo sabato 2 novembre 2024 alle ore 17,30 presentato il volume “Tra le Ombre”. Alla Libreria Eli Viale Somalia 50/a Roma. Il libro racconta la storia dei 269  giorni della occupazione di Roma da parte delle forze armate tedesche.

XI/5/908 – Progetti 2024/1 – Tema “Monte Marrone La prima Vittoria del Corpo Italiano di Liberazione: 31 marzo 1944 – 10 aprile 1944. Il suo significato strategico presso gli Alleati. 80° anniversario 1944 -2024. Manoscritto 1

XI/5/909 – – Lineamenti. E’ stato inserito il concetto nei lineamenti di base di ogni progetto che occorre evitare di insistere nella divulgazione dei risultati delle ricerche del CESVAM elementi che non hanno un determinato profilo, che di base deve essere post universitario e con un curriculum studi e professionale almeno a livello di dirigente. Altrimenti si raccoglie solo indifferenza e atteggiamenti ostili e refrattari.

XI/5/910 -  Save the Date: Il 7 novembre 2024 alle ore 18,30 presso il Museo Storico dei Granatieri, il gen. Antonio Vittiglio, introdotto dal Presidente Nazionale Carlo Maria Magnani, e dagli interventi di Antonio Daniele e Giancarlo Ramaccia, il Calendario Associativo 2025 dedicato al Valore Militare nella Guerra di Liberazione.

XI/5/911 – Progetto 2021/1 Volume II Titolo: Africa orientale Italiana. L’organizzazione Militare e la difesa dell’Impero. La Figura del Duca d’Aosta. Predisposta la parte militare. Bibliografia. In sviluppo il Capitolo dedicato al Duca d’Aosta. Fase Manoscritto 3

XI/5/912 - Corre l’obbligo di rilevare che molti componenti del CESVAM hanno fatto presente che l’attività del CESVAM in tutte le sue parti e sopratutto il contributo finanziario dato annualmente all’Istituto, non sia adeguatamente apprezzata e considerata anche da componenti istituzionali dell’Istituto stesso. Si è aperto un dibattito ed alcuni quindi chiedono che ciò sia fatto presente nelle sedi indicate, sempre nell’ambito della cortesia e cordialità che è una prerogativa irrinunciabile del CESVAM. Esiste l’ipotesi di un sondaggio/referendum tra i componenti del CESVAM, che alla data odierna, nei vari livelli, ammontano a 125 persone su questo argomento.  

 

 

XI/5/913 – Dal 1 gennaio p.v. il Blog “Sezione Unici” aperto nel 2008 nelle intese con il mai dimenticato Gen Fuduli a Spoleto, cambierà nome e finalità. Sarà dedicato ai temi dell’Intelligence e alla cultura della sicurezza, in armonia con i master attivati presso l’Università, in particolare quello di Politica Militare e Terrorismo ed Antiterrorismo Internazionale. Questo in quanto la Sezione UNUCI di Spoleto, con il neo Presidente, Mario di Spirito, ha avuto uno sviluppo ragguardevole  in quantità ed in qualità. (vds. Nota in unuci.blogspot.com)

XI/5/914 – Marco Montagnani segnala che su un mercatino della domenica ha trovato tra i vari oggetti le carte di un Internato IMI, di nome Bocchino Giuseppe nato a Mantova il 4.4,1922. Si sta predisponendo la trascrizione in word per la pubblicazione di tali documenti su www.internamentoereticlati@blogspot.com. Il commento è ovvio: si è rinnegata l’esperienza ed il Valore di questo IMI e non vi è più rispetto della Memoria chi ha sofferto.

XI/5/915 – Giulio Morigi ha messo a disposizione

 è passato sotto silenzio, per scelta. Ogni componente del Cesvam è intimamente contento di questo traguardo raggiunto ed ancora più convinto che anche queste righe siano un azzardo averle scritte, secondo il cinquantennale consiglio dell’indimenticabile Maresciallo Pastorello: prima o poi un successo lo paghi amaramente.

XI/5/925 - Prossimo INFOCESVAM (novembre - dicembre) sarà pubblicato il 1 gennaio 2025. I precedenti numeri di Infocesvam (dal gennaio 2020) sono pubblicati su www.cesvam.org e sul sito dell’Istituto del Nastro Azzurro/ comparto CESVAM. E sui vari blog sia storici e che geografici.

(a cura di Massimo Coltrinari)

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

giovedì 31 ottobre 2024

Centro studi sul valore militare CATALOGO


                LE EDIZIONI A STAMPA 2014 - 2024

CATALOGO

L’Istituto del Nastro Azzurro fra Combattenti Decorati al Valore Militare, nelle sue molteplici attività nel campo di diffondere dei valori statutari, si è impegnato, dal 2014, nella promozione culturale, finalizzata alla conoscenza storica, attraverso anche l’attività editoriale.

 

I volumi che sono stati pubblicati, oltre 50 titoli, che sono le risultanze delle attività di ricerca e studio attivate tramite progetti, riguardano i variegati aspetti della storia militare e, in generale, la storia contemporanea attraverso la particolare ottica del Valore Militare, sia espresso che non riconosciuto.

 

Questo percorso editoriale ha l’intento di valorizzare e stimolare la conoscenza del Valore Militare italiano, soprattutto verso le generazioni più giovani, come contributo e sostegno alla loro formazione di uomini e di cittadini nell’esempio e nel ricordo di chi ci ha preceduto.

 

E’ disponibile, DAL GENNAIO 2025  un Catalogo, dal titolo “ Le edizioni a stampa 2014 -2024” edito dal Centro Studi sul Valore Militare – CESVAM che si può chiedere a: centrostudicesvam@istitutonastroazzurro.org. Per ogni altra informazione: segreteriagenerale@istitutonastroazzurro.org.