giovedì 10 agosto 2023

Loris Sabato. La ideologia Kharigita


 

Ideologia kharigita

 

La decisione dei kharigiti di separarsi dal resto dalla maggior parte dell’esercito del califfo ʿAlī ibn ʾAbī Ṭālib, come abbiamo visto, deriva da una riflessione teologica molto importante e, per quanto ne sappiamo, risulta essere la prima riflessione teologica fondamentale all’interno della religione islamica. È necessario comprendere che in quel periodo la religione islamica era una religione “nuova”, Maometto, profeta e fondatore della religione islamica, è morto nel 632 D.C., inoltre, è doveroso osservare che buona parte del merito dell’espansione di questa religione è merito del terzo califfo, ʿUthmān b. ʿAffān, il quale ha fatto trascrivere il Corano e ha così permesso che le nozioni della religione islamica fossero trasportabili ed uguali per tutti i mussulmani. Come ultima osservazione per comprendere a pieno le motivazioni che sono alla base dell’ideologia kharigista è che il quarto califfo, ʿAlī ibn ʾAbī Ṭālib, fu designato come califfo in virtù del rapporto di parentela con il profeta, egli infatti era cugino e genero di Maometto.

Come osservato in precedenza, la decisione dei kharigiti di separarsi nasce dal rifiuto del califfo di proseguire l’azione militare contro il suo avversario Muʿāwiya b. Abī Sufyān, è dunque una decisione fondamentale e quasi definibile spontanea, poiché successivamente all’abbandono del campo militare i kharigiti si sono dovuti accampare nella città di Harūra per organizzarsi e decidere come comportarsi. Le discussioni effettuate ad Harūra si basano su diverse tematiche:

·         la “definizione” del mussulmano;

·         la “definizione” dell’apostata;

·         con quale fazione schierarsi.

I kharigiti trovarono una soluzione a tutte le tematiche sopra riportate. Per quanto riguarda il primo punto il mussulmano è semplicemente il credente che rispetti le regole di Dio, regole molto severe e ferree che porteranno, come vedremo meglio successivamente, il kharigitismo a rimanere un “movimento” molto minoritario e marginale. Il secondo punto fu risolto anch’esso, immaginiamo, abbastanza facilmente: l’apostata è colui che non rispetta le regole di Dio e in quanto murtadd (letteralmente apostata) può essere ucciso impunemente da chiunque (per fare un paragone possiamo immaginare alla persecuzione dei nemici dello Stato nell’Antica Roma). Il punto più complicato da risolvere fu quello di decidere da che “parte” schierarsi. I kharigiti erano, infatti, convinti che non rispettare un ordine diretto del califfo in carica era un grave errore e che fosse sufficiente per essere definito apostata, quindi, secondo l’ideologia kharigita, Muʿāwiya b. Abī Sufyān poteva essere ucciso impunemente in quanto “cattivo” mussulmano. I kharigiti, però, erano altrettanto convinti che il califfo dovesse essere designato in base alle proprie capacità di buon mussulmano e non in base alle sue parentele. Inoltre, è doveroso osservare che ʿAlī ibn ʾAbī Ṭālib si trovava in guerra poi che accusato di essere il mandante dell’assassinio del terzo califfo e che i kharigiti hanno abbandonato il l’accampamento militare poiché il quarto califfo ha deciso di non lasciare a Dio la decisione su chi dovesse avere la meglio tra se stesso e il governatore di Siria. Tutto ciò porto i kharigiti a ritenere che anche il califfo fosse un murtadd e che non potevano schierarsi al fianco di un apostata.

I kharigiti, quindi, abbandonarono Harūra avendo maturato l’ideologia secondo cui è necessario rispettare categoricamente le regole scritte nel Corano (il che porto i kharigiti ad una vita dedicata al puritanesimo morale, rifiutando sostanze alcoliche, la musica e tutti lussi e gli agi di una vita lussuosa)[1] ed è altrettanto compito dei buoni mussulmani eliminare i murtadd, nel caso specifico del califfo ʿAlī ibn ʾAbī Ṭālib (che, inoltre, viene identificato come primo imam sciita) e del governatore di Siria Muʿāwiya b. Abī Sufyān (appartenente al clan che verrà successivamente indicato come sunnita). Ciò significa che a venticinque anni dalla morte del profeta Maometto la religione islamica si è tripartita nelle due divisioni più famose: sciiti e sunniti e nell’ultima fazione ben meno conosciuta i kharigiti.[2]

 

 



[1] H. Mohamed Belhatti, Marocco: storia, economia e risorse, società e tradizioni, arte e cultura e religione, edizioni Pendragon, 2000, Bologna.

[2] R. Roni, Mantua Humanistic Studies, Volume VII, UNIVERSITAS STUDIORUM, 2020, Mantova.

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