Ideologia kharigita
La
decisione dei kharigiti di separarsi dal resto dalla maggior parte
dell’esercito del califfo ʿAlī ibn ʾAbī Ṭālib, come
abbiamo visto, deriva da una riflessione teologica molto importante e, per
quanto ne sappiamo, risulta essere la prima riflessione teologica fondamentale
all’interno della religione islamica. È necessario comprendere che in quel
periodo la religione islamica era una religione “nuova”, Maometto, profeta e
fondatore della religione islamica, è morto nel 632 D.C., inoltre, è doveroso
osservare che buona parte del merito dell’espansione di questa religione è
merito del terzo califfo, ʿUthmān b. ʿAffān, il quale ha fatto trascrivere il
Corano e ha così permesso che le nozioni della religione islamica fossero trasportabili
ed uguali per tutti i mussulmani. Come ultima osservazione per comprendere a
pieno le motivazioni che sono alla base dell’ideologia kharigista è che il
quarto califfo, ʿAlī ibn ʾAbī Ṭālib, fu designato come califfo in virtù del
rapporto di parentela con il profeta, egli infatti era cugino e genero di
Maometto.
Come
osservato in precedenza, la decisione dei kharigiti di separarsi nasce dal
rifiuto del califfo di proseguire l’azione militare contro il suo avversario Muʿāwiya
b. Abī Sufyān, è dunque una decisione fondamentale e quasi definibile
spontanea, poiché successivamente all’abbandono del campo militare i kharigiti
si sono dovuti accampare nella città di Harūra per organizzarsi e decidere come
comportarsi. Le discussioni effettuate ad Harūra si basano su diverse
tematiche:
·
la “definizione” del mussulmano;
·
la “definizione” dell’apostata;
·
con quale fazione schierarsi.
I
kharigiti trovarono una soluzione a tutte le tematiche sopra riportate. Per
quanto riguarda il primo punto il mussulmano è semplicemente il credente che rispetti
le regole di Dio, regole molto severe e ferree che porteranno, come vedremo
meglio successivamente, il kharigitismo a rimanere un “movimento” molto
minoritario e marginale. Il secondo punto fu risolto anch’esso, immaginiamo,
abbastanza facilmente: l’apostata è colui che non rispetta le regole di Dio e
in quanto murtadd (letteralmente apostata) può essere ucciso impunemente
da chiunque (per fare un paragone possiamo immaginare alla persecuzione dei
nemici dello Stato nell’Antica Roma). Il punto più complicato da risolvere fu
quello di decidere da che “parte” schierarsi. I kharigiti erano, infatti,
convinti che non rispettare un ordine diretto del califfo in carica era un
grave errore e che fosse sufficiente per essere definito apostata, quindi,
secondo l’ideologia kharigita, Muʿāwiya b. Abī Sufyān poteva essere ucciso
impunemente in quanto “cattivo” mussulmano. I kharigiti, però, erano
altrettanto convinti che il califfo dovesse essere designato in base alle
proprie capacità di buon mussulmano e non in base alle sue parentele. Inoltre,
è doveroso osservare che ʿAlī ibn ʾAbī Ṭālib si trovava in guerra poi che
accusato di essere il mandante dell’assassinio del terzo califfo e che i kharigiti
hanno abbandonato il l’accampamento militare poiché il quarto califfo ha deciso
di non lasciare a Dio la decisione su chi dovesse avere la meglio tra se stesso
e il governatore di Siria. Tutto ciò porto i kharigiti a ritenere che anche il
califfo fosse un murtadd e che non potevano schierarsi al fianco di un
apostata.
I
kharigiti, quindi, abbandonarono Harūra avendo maturato l’ideologia secondo cui
è necessario rispettare categoricamente le regole scritte nel Corano (il che
porto i kharigiti ad una vita dedicata al puritanesimo morale, rifiutando
sostanze alcoliche, la musica e tutti lussi e gli agi di una vita lussuosa)[1] ed è altrettanto compito
dei buoni mussulmani eliminare i murtadd, nel caso specifico del califfo
ʿAlī ibn ʾAbī Ṭālib (che, inoltre, viene
identificato come primo imam sciita) e del governatore di Siria Muʿāwiya b. Abī Sufyān (appartenente al clan che verrà
successivamente indicato come sunnita). Ciò significa che a venticinque anni
dalla morte del profeta Maometto la religione islamica si è tripartita nelle
due divisioni più famose: sciiti e sunniti e nell’ultima fazione ben meno
conosciuta i kharigiti.[2]
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