AFGHANISTAN – NOTA
L'Afghanistan
è situato tra Asia Centrale e Meridionale e, privo di sbocchi sul mare, confina
a N con Turkmenistan, Uzbekistan e Tajikistan, con la Cina a NE, il Pakistan a
E e S, e l'Iran a O; il Paese ha una superficie totale di 652.864 kmq di cui le
foreste occupano 12.084,4 kmq.
Tenendo
conto della sua Storia, nonché la sua localizzazione geografica e la situazione
attuale che caratterizza il Paese, avendo bene a mente il cambiamento radicale
avvenuto da agosto 2021, si è analizzato l'Afghanistan secondo 4 parametri,
numerati 1-2-6-7, rientranti nell'ambito “Sicurezza”, di seguito elencati: 1)
“Fattore Storico: Conflitti”, stimando esclusivamente i conflitti classici
dichiarati Stato contro Stato in cui è stato o è coinvolto il Paese, da 5-10
anni ad oggi; 2) “Paesi Limitrofi in Conflitto”, sempre usando lo stesso
criterio del parametro precedente si sono contate le Nazioni confinanti
attualmente in conflitto con altre, poiché possono influenzare di molto la
stabilità politica dello Stato vicino, destabilizzandolo e determinando un alto
rischio di crisi economica nello stesso, ma anche trascinarlo anch'esso nel
conflitto; 6) “Area Geografica”, intesa come la superficie totale del Paese; 7)
“Area Forestale”, ossia la porzione di superficie coperta appunto da foreste.
Esaminare
i conflitti avvenuti negli ultimi 5-10 anni, terminati o tutt'ora in corso, in
cui il Paese è o è stato coinvolto, è servito per cercare di determinare la probabilità
che se ne possano innescare di successivi. I conflitti nei Paesi confinanti
possono influenzare di molto la stabilità politica dello Stato vicino,
destabilizzandolo e determinando un alto rischio di crisi economica nello
stesso, ma anche trascinarlo anch'esso in conflitto. Quanto alle rispettive
aree geografica e forestale, si nota che con l'aumentare sia dell'ampiezza del
territorio da controllare sia della superficie coperta da foreste aumenta anche
la complessità nella gestione delle relative problematiche.
Dalle
analisi effettuate, l'Afghanistan non è stato, e non lo è attualmente,
coinvolto in un conflitto apertamente dichiarato con nessun Stato estero,
nonostante abbia visto sul suo territorio lunghe guerre (l'ultima conclusasi al
termine di agosto 2021). L'unico Paese limitrofo attualmente in conflitto è il
Pakistan, coinvolto nella guerra del Kashmir contro l'India dal 1947 a oggi (la
Cina si defilò nel '63 quando firmò l'accordo sui confini sino-pakistani), con
un numero di morti totale di circa 45.000 sommati di tutti gli anni (fonte Center
for Systemic Peace). L'aumentare delle tensioni tra Pakistan e India
rappresenta uno dei principali rischi attuali per la sicurezza globale
nell'Indo-Pacifico perché, secondo vari rapporti su situazioni conflittuali
nell'area, si teme una possibile futura guerra nucleare tra i due Paesi. La
Cina non è in conflitto aperto con nessuno, ma l'acuirsi della crisi con
l'India per le zone di confine (Kashmir-Ladakh) con scontri sempre più duri tra
i due rispettivi eserciti, fa temere un prossimo conflitto tra i due Paesi.
Uzbekistan e Tagikistan non sono in conflitto aperto con nessuno, ma si
verificano comunque frequenti schermaglie sui confini uzbeko-tagiko e
tagiko-kirghiso. Iran e Turkmenistan non sono attualmente in conflitto aperto
con nessuno.
In
base ai dati raccolti e dalle analisi effettuate si è poi sviluppato uno Scenario,
contando i Fattori di Squilibrio (quali i 4 parametri utilizzati) in
relazione alla Capacità dello Stato (Sicurezza) su cui essi fanno
pressione, per avere un quadro generico della situazione del Paese in esame
soprattutto dal punto di vista dei conflitti interstatali nell'area in cui esso
e i suoi confinanti possono essere coinvolti. Ne è risultato così uno scenario
di stabilità, in cui le Capacità dello Stato presentano delle debolezze
indicanti che il Paese non è né in un “circolo vizioso” né in un “circolo
virtuoso”: il primo inteso come ulteriore indebolimento di capacità e
resistenza dello Stato, il secondo invece come rafforzamento di esse.
In
conclusione, l'Afghanistan attualmente è in una condizione stabile in relazione
a situazioni conflittuali nell'area.