SALVATORE LI CAUSI*
Hezbollah nato come
movimento religioso di ribellione, ha operato
come “gruppo paramilitare” durante la guerra civile, ma la sua
leadership non ha una struttura organizzativa paragonabile a quella di altri
partiti occidentali o islamici tradizionali.
Hezbollah è un‟organizzazione altamente
gerarchizzata e ramificata”; le sue attività ed i suoi obiettivi vengono
pianificati in Libano, con l’appoggio di esperti iraniani che interagiscono
direttamente col vertice, soprattutto per quanto concerne il settore
commerciale, che interessi internazionali molto vari e diffusi.
I membri appartenenti al movimento,
inizialmente non ricoprivano incarichi specifici di responsabilità, dato che il
movimento non era ufficialmente riconosciuta.
Il ricercatore svedese ed esperto di
Hezbollah, Magnus Ranstorp, durante i suoi studi riguardanti il
movimento sciita, ha dimostrato il contrario.
Hezbollah ha effettivamente avuto, fin dall’inizio, un’organizzazione formale
gerarchica, in linea con i principi della dottrina della “Velayat-e faqih”, ossia “l’autorità universale del giurisperito”.
Secondo la dottrina Velayat-e faqih, ideata dall’Ayatollah
Khomeini, il giurista musulmano che ha raggiunto il livello massimo di
conoscenza della shari’a (ijtihad) può sovrintendere a qualsiasi
interpretazione della legge islamica, rendendola vincolante.
Quindi il potere è gestito dai leader
religiosi, le cui decisioni sono trasferite agli ulema, nella scala gerarchica.
Essa è composta da un vertice diplomatico che
rappresenta la centralità del potere decisionale ed ha il compito di deliberare
sulla scelta dei mezzi per ottenere gli scopi che si prefigge composto da
centri gerarchici da esso dipendenti (quadri) e da cellule operative, civili e
militari, che svolgono le attività programmate dal vertice.
Più ci si separa dai vertici, più si nota una crescente
autonomia “ gestionale”. Ovvero disponendo di una
sorta di libertà auto-gestionale, la cellula ha facoltà, nella porzione di
territorio assegnatale,di muoversi nei modi e nei tempi che ritiene opportuni,
conservando una serie di disposizioni
sul come agire a seconda di ogni situazione.
L’addestramento, o la formazione, che la cellula riceve (sia
civile o militare) è così elevato che i responsabili delle operazioni non
temono di lasciare ai loro sottoposti piena libertà di movimento; a tutto ciò l’elevato
livello di motivazione dei militanti, che li spinge a comportarsi sempre in
modo leale e professionale anche in situazioni critiche.
L’ampia capacità di movimento sul territorio, che questo avviene
essenzialmente per tre motivi :
➢
il primo è che Hezbollah applica una teoria che
potremmo definire a “coda di lucertola”, ovvero qualora una sua parte venga
mozzata in seguito ad eventi bellici o subendo un attentato, essa è
immediatamente in grado di provvedere alla sostituzione nonché di fare in modo che
la parte rimanente della cellula colpita possa continuare ad operare
autonomamente senza attendere istruzioni e, nel caso di cellula militare,
rinforzi. Le sue squadre sono in grado di riprendere l‟assetto operativo e il
controllo del territorio in tempi molto brevi.
➢
La seconda è che la guerra con Israele si sta
sempre di più combattendo sul piano tecnologico ed in particolare sul settore
strategico delle comunicazioni e dei collegamenti; ovvero minore è il numero di
contatti con il vertice, minore è la possibilità di essere intercettati ed
identificati e quindi colpiti con incursioni aeree nel caso di truppe militari
o di rendere noti i propri traffici, alcuni dei quali illeciti, procurandone
l‟interruzione, nelle zone di attività non libanesi quali il sud America e
l‟Africa, soprattutto centro occidentale, per quanto riguarda le cellule non
militari.
➢
Il terzo è che questo distacco netto
del vertice dai settori dei quadri intermedi e inferiori (la base) ha anche un
effetto sulla psicologia dei combattenti; il fatto che tutta l‟organizzazione
si basi su ranghi ravvicinati fa apparire il vertice, inarrivabile e quasi
impercettibile per i più, una sorta di livello ultraterreno, autorevole ed
autoritario, al quale si deve cieca obbedienza quasi fosse un oracolo.
Da questo meccanismo si evidenzia una fedeltà basata sul
timore “rispettoso” oltre che sulle convinzioni personali. Lo sviluppo della
carriera all’interno del movimento segue criteri meritocratici e abbastanza trasparenti basati
sull’anzianità, il vertice assoluto, anche perché tra i suoi membri non sono
mancati uomini che discendevano direttamente dal profeta Muhammad, quali per
altro lo stesso Hasan Nasrallah.
L’organo direttivo più alto di Hezbollah è il Majlis
al-Shura (Consiglio Consultivo), composto da circa 15-17 membri, in gran
parte appartenenti al clero sciita, elegge il Segretario Generale che ha la
responsabilità della politica interna ed assegna i compiti agli altri membri.
Dal 1992 è sotto la guida del segretario generale Hasan Nasrallah con il compito di supervisore, responsabile
della guida e dell’amministrazione, coordinatore tra i membri del Consiglio e i
capi delle varie assemblee. La Shura ha il compito di gestire
l’amministrazione, le strategie generali e la definizione delle politiche del
partito. L’apparato è costituito soprattutto da religiosi. Nasrallah è anche
presidente del Consiglio per la Jihad, il corpo militare decisionale
dell'organizzazione gerarchicamente al di sotto del Consiglio Consultivo.
Nasrallah detiene sia
il potere politico che militare, in tal modo l’organizzazione non è soggetta a
pericolose e profonde divisioni interne.
Il Consiglio Consultivo ha legami formali con la Guida
Suprema dell'Iran e con i Guardiani della Rivoluzione iraniana.
Il consiglio Centrale elegge la Shura, dalla quale dipendono
le cinque Assemblee e l’Apparato di Sicurezza e Militare.
L’attuale governo del partito è stato eletto e/o confermato
durante la 7° Conferenza Generale (la stessa che vide l’emanazione del nuovo
statuto), che per altro ha anche leggermente modificato gli assetti militari in
funzione dell’allora imminente operazione “piombo fuso” del 2009,
dell’invasione israeliana del 2006 e dell’omicidio di Imad Mughniyeh.
Attualmente il Consiglio al Shura è composto da:
•
Sayyed Hassan Nasrallah - segretario
generale
•
Sheikh Naim Qassem - vice del
segretario generale
•
Sayyed Hashem Safi al-Din -
responsabile del settore esecutivo
•
Sheikh Mohammed Yazbek - capo del Corpo
Spirituale e Giudiziario
•
Sayyed Amin Ibrahim al- Sayyed - capo
del Consiglio Politico
•
Haj Mohammed Raad - capo della Fedeltà
e Resistenza (la fazione politica nel Parlamento libanese)
•
Khalil Hussein - assistente politico
del segretario generale Il capo militare responsabile del settore operazioni
militari e del settore sicurezza
•
Imad Mughniyeh, ucciso a Damasco
durante un attentato nel febbraio del 2008, è stato inizialmente sostituito ad
interim da Nasrallah; successivamente fonti aperte dell’intelligence israeliana
hanno diramato un comunicato secondo il quale Hezbollah avrebbe provveduto a
sostituire il capo militare al vertice del settore operazioni militari ma senza
renderne noto il nome.
Le Assemblee più importanti e con più poteri sono
L’Assemblea Esecutiva e l’Assemblea Politica. Non c’è separazione fra potere
legislativo ed esecutivo. L’Assemblea Esecutiva ha il compito di seguire le
attività culturali, di educazione, sociali e professionali e le procedure
legate a tutte le cellule e i comitati sparsi nelle regioni dove il partito
agisce. L’Assemblea o il Consiglio Esecutivo è diviso in varie unità. L’unità
sociale divisa a sua volta in tre rami di lavoro: quello propriamente sociale,
l’unità di educazione e la Società Islamica per la Salute.
La struttura del Partito è organizzata in modo piramidale
con base nei territori dove il partito è più forte: Beirut sud, Bekaa e sud del
Libano.
Dentro l’organizzazione esistono strutture pubbliche e strutture riservate. La differenza tra le due
coincide con la separazione tra
componente istituzionalizzata, che cura gli obiettivi tangibili e leciti e
componente clandestina che cura gli interessi e le attività che per ragioni
strategiche devono essere occultate.
Oltre al reparto militare, esiste il settore finanziario e
delle cooperative, il cui responsabile è Mohammed Yussef Hammoud, è il settore
fondamentale della costruzione, gestione e profitto delle strutture presenti
sul territorio libanese.
Hezbollah inizialmente non agisce come le altre fazioni
armate che controllano il territorio, ma punta a creare un’organizzazione che
ha come obiettivo prioritario quello di resistere contro l’occupazione
israeliana, contro il nemico americano o occidentale, avviando così un nuovo
modello di milizia del tutto nuovo.
Dal 1991 Hezbollah riesce ad assumere il controllo della
maggior parte del territorio a sud del Libano, della maggior parte dei
quartieri della periferia sud di Beirut ( composto da sciiti soprattutto
sfollati) e gran parte del Baalbek. Ha una cooperazione anche con l’Esercito
Libanese, che è sotto controllo della Siria, diventando così insostituibile
della politica nazionale di difesa.
Nel Sud del Libano e nel Bekaa votano per il 70% Hezbollah e
questo porta nel 1988 allo scontro con Amal fra i quartieri e le strade dei
Beirut.
Amal è indebolito dalla “guerra dei campi” contro i
palestinesi e la lotta termina con un accordo negoziato,sotto l’egida di Siria
e Iran nel novembre del 1990, che stabilisce il controllo militare di Hezbollah
sulla periferia sud e definisce la spartizione delle altre due regioni libanesi
sciite tra i due gruppi.
La periferia sud della capitale ( Dahiye) , diventa
territorio di Hezbollah, dove trasferisce tutti i propri uffici centrali. Il
dopoguerra degli investimenti governativi si concentra sulla ricostruzione di
Beirut.
Sayyed Fadlallah crea servizi sociali gestiti dalla sua
Associazione al-Mabarrat fondata nel 1978, assieme all’Ufficio dei Servizi
Sociali, fondato nel 1983.
Opera nelle aree del sud del Libano dove ha costruito centri per gli orfani,scuole,
scuole per le persone con handicap, un istituto tecnico superiore, un ospedale,
una moschea, una biblioteca pubblica, una casa editrice, negozi specializzati
in prodotti islamici, sostienendo orfani, studenti e persone con handicap.
Hezbollah agli inizi si concentra sulla propria attività
militare, ma dal 1984 crea un insieme di servizi educativi, sanitari,
finanziari, culturali, religiosi, urbani e tecnici che vengono forniti alla
popolazione tramite la creazione di varie associazioni.
Il suo operato ha tre
direzioni:
•
politica
•
militare
•
sociale
Distribuisce acqua potabile agli abitanti, fornire energia
elettrica tramite propri generatori. In
questa fase Hezbollah recluta i suoi candidati politici all’interno della
comunità sciita, controlla il governo, si impegna nella socializzazione
politica, partecipa alla mediazione, anche se non vuole essere identificato
come un partito politico che opera all’interno di un sistema democratico.
Agisce con una forte disciplina ed ha un controllo rigido
del territorio e di tutte le decisioni dei propri dirigenti.
Nelle elezioni municipali del 98’ Hezbollah riesce a
superare Amal nella periferia sud di Beirut. Mentre nelle elezioni parlamentari
si alleerà con Amal e solo nel 2000 riuscirà ad avere più seggi. Alle
municipali non farà mai alleanze. Nelle elezioni parlamentari del 1999
Hezbollah lascia chiaramente capire di essere scontento dell’atteggiamento del
governo nei confronti della Resistenza e il 14 ottobre 2000 Nasrallah annuncia
l’ingresso al governo con due ministri. Hezbollah non stipula alleanze
elettorali solo con Amal, ma anche con partiti di sinistra, sunniti, il partito
nazional socialista siriano e addirittura il Partito Comunista.
Hezbollah possiede una struttura verticistica che concentra
tutta l’autorità e i poteri nei suoi leader religiosi.
Lo studioso libanese A.N. Hamzeh, ha schematizzato la
struttura organizzativa di Hezbollah in una tabella(Fig.5), che
rispecchia la scala gerarchica all’interno del partito sciita.